Illycaffè, nessun ingresso in Borsa nel 2026; Scocchia: "Condizioni non favorevoli", pesano dazi USA e rincari del caffè

Illycaffè nessun ingresso in Borsa nel 2026. A chiarirlo è l’amministratrice delegata Cristina Scocchia, intervenuta al Meeting di Rimini, spiegando che l’ipotesi di una quotazione il prossimo anno "non è più realistica, perché sono cambiate le condizioni di contesto", pesano dazi USA e rincari del caffè.

Nonostante i risultati positivi registrati negli ultimi anni, Scocchia sottolinea che per approdare sui mercati finanziari servono due requisiti fondamentali: un’azienda solida e un contesto macroeconomico e geopolitico favorevole. "Noi abbiamo costruito un buon track record negli ultimi tre anni – ha precisato – e puntiamo a confermarlo anche nel 2025. Ma senza un ambiente esterno favorevole, sarebbe un errore forzare i tempi: ci si quota una volta sola nella vita, serve il momento giusto. Altrimenti è masochismo". La quotazione resta quindi nei piani dell’azienda, ma sarà rimandata a tempi più propizi, che – aggiunge l’ad – "dipenderanno soprattutto da fattori esterni".

Tra gli elementi che stanno influenzando la strategia del gruppo triestino, ci sono i dazi imposti dagli Stati Uniti: "Assorbirli significherà subire una forte compressione dei margini", spiega Scocchia, riferendosi all’aumento delle tariffe sulle importazioni di caffè brasiliano. Il Brasile, infatti, rappresenta circa un terzo dell’import di caffè verde negli USA, e le nuove misure – insieme alle condizioni climatiche sfavorevoli nei Paesi produttori – stanno riducendo l’offerta globale.

I rincari si rifletteranno anche sul consumatore finale. "Il prezzo medio della tazzina è oggi di 1,22 euro, ma con forti differenze tra le città", osserva. Negli ultimi quattro anni i prezzi sono aumentati di circa il 20% e, secondo le stime, potrebbero salire ulteriormente nei prossimi 12-18 mesi.