12 Giugno 2025
Tim, il titolo cresce da €0,29 a €0,39 con l'ingresso di Poste Italiane; Labriola: "Sinergia che vale tra €1,5 mld e € 2mld". L’ingresso di Poste Italiane nel capitale di Tim ha già generato un primo impatto significativo, stimato in oltre 1,5 miliardi di euro, grazie all'effetto positivo sui mercati finanziari. A sottolinearlo è stato l’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola, evidenziando come, a seguito della notizia dell’investimento da parte del gruppo guidato da Matteo Del Fante, il titolo in Borsa sia passato da 29 a 39 centesimi. Questo incremento ha comportato un aumento di capitalizzazione compreso tra 1,5 e 2 miliardi di euro. "Una sinergia gigantesca e un grande punto di partenza che vale tra 1,5 e 2 miliardi di capitalizzazione in borsa", ha aggiunto Labriola. "Tim era data per morta prima dell'investimento di Poste" e ora i due gruppi sono al lavoro per creare altro valore dall’operazione con la strategia che sarà chiara nella seconda parte dell’anno.
Una delle prossime tappe di questa alleanza strategica riguarda PosteMobile, l’operatore mobile virtuale di Poste Italiane, che conta già oltre 4 milioni di clienti. È stata infatti avviata la discussione per il passaggio di rete, con l’obiettivo di spostare PosteMobile sulla rete Tim entro l’inizio del prossimo anno. Questa mossa, tuttavia, è solo una parte del potenziale che si intravede nella collaborazione tra i due colossi. Il valore sinergico abbraccia diversi ambiti: dai pagamenti digitali ai servizi assicurativi, passando per utility e soluzioni finanziarie.
La forza della collaborazione risiede anche nella capillarità della rete distributiva: Poste dispone di 13 mila uffici postali e 49 mila punti vendita di partner commerciali, tra cui le tabaccherie aderenti al circuito Lis. Tim, invece, può contare su 4.100 punti vendita, tra cui 206 negozi di proprietà e oltre 300 in franchising, oltre alla presenza nelle grandi catene di elettronica. Questa rete combinata potrà sostenere la crescita in nuovi settori, come quello assicurativo, dove Tim è entrata nel 2023 con la creazione di Tim MyBroker, una piattaforma che propone polizze per casa, viaggi, salute, animali domestici e sport invernali.
Anche Poste Italiane ha puntato con decisione sul ramo assicurativo. Già tra i principali player italiani nel comparto Vita, ha ampliato la propria offerta nel segmento Danni attraverso Poste Assicura, superando recentemente la soglia di 1 miliardo di euro in premi raccolti. Il gruppo è inoltre attivo nei settori energia – con un’offerta luce e gas che ha raggiunto 800 mila clienti – e credito al consumo, grazie a partnership con realtà come Findomestic (del gruppo BNP Paribas) e Compass (parte di Mediobanca).
L’ampiezza del progetto non è passata inosservata alle autorità: l’Antitrust è attualmente impegnata nell’analisi dell’operazione, e il via libera formale all’acquisto del 24,81% di Tim da parte di Poste è atteso prima dell’assemblea degli azionisti Tim, fissata per il 24 giugno. Nonostante ciò, è improbabile che già in quell’occasione vengano nominati rappresentanti di Poste nel consiglio di amministrazione, poiché il termine per modificare l’ordine del giorno è scaduto il 3 giugno. Tuttavia, nulla esclude che in futuro Poste possa ottenere un ruolo diretto nella governance della società di telecomunicazioni.
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