04 Febbraio 2025
Il Consiglio di Amministrazione di Intesa Sanpaolo in data odierna ha approvato i risultati d’esercizio e consolidati al 31 dicembre 2024.
I risultati del 2024 evidenziano la capacità di Intesa Sanpaolo di generare una solida redditività sostenibile, con un utile netto pari a 8,7 miliardi di euro a fronte di circa 0,9 miliardi di euro allocati a valere sull’utile ante imposte dell’anno con le azioni gestionali per l’ulteriore rafforzamento della sostenibilità futura dei risultati del Gruppo, che contribuiscono a una previsione di utile netto per il 2025 migliorata a ben oltre 9 miliardi.
L’utile netto del 2024 è pari a circa 9 miliardi di euro rettificandolo per le componenti non ricorrenti e per le predette azioni gestionali:
- oneri pari a circa 300 milioni dopo le imposte (circa 440 milioni ante imposte) interamente contabilizzati nel quarto trimestre 2024, a seguito dell’accordo sindacale firmato a ottobre 2024 che prevede, entro il 2027, 4.000 uscite volontarie e, entro il primo semestre 2028, 3.500 assunzioni di giovani, di cui 1.500 come Global Advisor per le attività commerciali nella rete in particolare nel Wealth Management & Protection;
- accantonamenti e rettifiche di valore pari a circa 390 milioni dopo le imposte (circa 450 milioni ante imposte) per favorire il de-risking e rafforzare lo stato patrimoniale;
- spese per il personale non ricorrenti pari a circa 200 milioni dopo le imposte (circa 290 milioni ante imposte) nel quarto trimestre 2024;
- beneficio pari a circa 500 milioni derivante dall’iscrizione di imposte differite attive nel quarto trimestre 2024.
Il solido andamento economico e patrimoniale dell’anno si è tradotto in una significativa creazione di valore per tutti gli stakeholder, fondata anche sul forte impegno ESG del Gruppo. In particolare:
- significativo ritorno cash per gli azionisti: proposta all’Assemblea di dividendi complessivi pari a 6,1 miliardi di euro (3 miliardi di acconto dividendi 2024 pagato a novembre 2024 e proposta di 3,1 miliardi di saldo dividendi 2024 da pagare a maggio 2025) e di buyback pari a 2 miliardi di euro da avviare a giugno 2025 (autorizzato dalla BCE);
- 5,3 miliardi di euro di imposte generate e aumentate di 0,7 miliardi rispetto al 2023;
- espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà (54,1 milioni di interventi tra il 2022 e il 2024);
- rafforzamento delle iniziative per contrastare le disuguaglianze e favorire l’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale (20,4 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana tra il 2022 e il 2024);
- contributo pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali (di cui 0,7 miliardi di euro già inclusi nei risultati del 2023 e del 2024 e la restante parte inclusa pro-quota nella prospettiva di utile netto per il 2025), con circa 1.000 persone dedicate a supportare le iniziative.
Intesa Sanpaolo è pienamente in grado di continuare a operare con successo in futuro grazie a:
- i punti di forza che contraddistinguono il Gruppo, in particolare la redditività resiliente, la solida patrimonializzazione, lo status di Banca a “zero NPL”, i significativi investimenti in tecnologia e l’elevata flessibilità nella gestione dei costi operativi (9.000 persone del Gruppo in uscita entro il 2027, con circa 500 milioni di euro di risparmi nelle spese del personale a regime dal 2028), anche a seguito dell’accelerazione nella trasformazione tecnologica (62% degli applicativi già cloud-based);
- la leadership nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory, con 900 miliardi di euro di raccolta diretta e risparmio amministrato della clientela per alimentare la crescita del risparmio gestito.
Tra i fattori di successo:
■ per quanto riguarda la tecnologia, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 500 milioni di euro, non previsti nel Piano di Impresa 2022-2025:
• nuova piattaforma tecnologica nativa cloud (isytech), già disponibile per la clientela retail mass market con la nuova banca digitale Isybank e in progressiva estensione al resto del Gruppo: 4,2 miliardi di investimenti IT già effettuati e circa 2.320 specialisti IT già assunti, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 150 milioni, non previsti nel Piano di Impresa;
• nuovi canali digitali:
- Isybank, la banca digitale del Gruppo con un modello di business di cost/income inferiore al 30% e circa un milione di nuovi clienti entro il 2025 - con un apporto aggiuntivo di circa 200 milioni di euro al risultato corrente lordo entro il 2025 - non previsti nel Piano di Impresa: oltre 530.000 conti già aperti da nuovi clienti (non di Intesa Sanpaolo) e circa 350.000 clienti (di Intesa Sanpaolo) già trasferiti;
- Fideuram Direct, la piattaforma di Wealth Management digitale per il Private Banking, con circa 150.000 clienti nel 2025 (circa il 20% dell’attuale clientela di Fideuram): già circa 77.000 clienti e 2,9 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela al 31 dicembre 2024; collaborazione con BlackRock per l’estensione della piattaforma ai clienti europei Private e Affluent iniziando con Belgio e Lussemburgo;
• intelligenza artificiale, con circa 150 App e 300 specialisti nel 2025 (già 104 App e circa 215 specialisti al 31 dicembre 2024) e circa 100 milioni di euro di apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025, non previsti nel Piano di Impresa, senza considerare ulteriori benefici potenziali derivanti dall’adozione di soluzioni di Generative AI;
■ per quanto riguarda la leadership nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory, Intesa Sanpaolo può avvalersi di un’unicità di fattori abilitanti per la crescita dei ricavi derivante da questa attività:
• gli strumenti digitali d’eccellenza;
• le distintive reti di consulenza, con circa 17.000 persone dedicate previste in crescita a circa 20.000 entro il 2027;
• le fabbriche di prodotto assicurative e dell’Asset Management interamente controllate;
• i circa 1.400 miliardi di euro di attività finanziarie della clientela presso il Gruppo;
• le attività finanziarie della clientela gestite tramite i servizi di consulenza a 360 gradi offerti dalla Divisione Banca dei Territori e dalla Divisione Private Banking, che ammontano a 139 miliardi di euro al 31 dicembre 2024, in crescita di 23 miliardi rispetto
al 31 dicembre 2023;
• la struttura Wealth Management Divisions, costituita nel primo trimestre 2024, a cui riportano le preesistenti Divisione Private Banking, Divisione Asset Management e Divisione Insurance, per un presidio unitario delle attività di wealth management, con l’obiettivo di accelerarne la crescita e favorire una maggiore integrazione delle fabbriche prodotto;
• la Cabina di regia “Fees & Commissions”, anch’essa costituita nel primo trimestre 2024, presieduta direttamente dal Consigliere Delegato e CEO, focalizzata sul monitoraggio, presidio e coordinamento delle strategie necessarie per aumentare i ricavi da commissioni di tutte le Divisioni del Gruppo.
L’attuazione del Piano procede a pieno ritmo. In particolare:
• forte riduzione del profilo di rischio, con un conseguente taglio del costo del rischio:
- forte deleveraging, con una diminuzione di 5,5 miliardi di euro dello stock di crediti deteriorati, al lordo delle rettifiche, tra il 2022 e il 2024, riducendo l’incidenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche sui crediti complessivi all’ 1%;
- la funzione aziendale Balance Sheet Optimisation ha continuato a estendere gli schemi di protezione dal rischio di credito per ottimizzare l’assorbimento di capitale. Nel quarto trimestre 2024 perfezionate due nuove operazioni di cartolarizzazione sintetica, una strutturata come Simple, Transparent and Standardised (STS) su un portafoglio di circa 2,9 miliardi di euro di crediti corporate e una su un portafoglio di circa 1,4 miliardi di euro di crediti immobiliari commerciali. A fine dicembre 2024, l’ammontare in essere di operazioni di cartolarizzazione sintetica, incluse nel Programma GARC (Active Credit Risk Management), era pari a circa 29 miliardi di euro;
- ulteriormente rafforzate le iniziative di efficientamento del capitale ed esteso l’ambito di applicazione delle strategie creditizie a criteri ESG, indirizzando nuove erogazioni per oltre 18 miliardi di euro nel 2023 e circa 21 miliardi nel 2024 verso settori economici più sostenibili con il miglior rapporto rischio/rendimento;
• riduzione strutturale dei costi, resa possibile dalla tecnologia:
- isytech operativa con circa 470 specialisti dedicati;
- internalizzazione delle competenze core IT avviata con circa 2.320 persone già assunte;
- interfaccia per gli utenti della nuova Banca Digitale Isybank basata sulla Mobile App di Intesa Sanpaolo, riconosciuta da Forrester come “Global Mobile Banking Apps Leader” per il 2022 e il 2023;
- chiuse 1.190 filiali dal quarto trimestre 2021 alla luce del lancio di Isybank;
- pienamente funzionante la piattaforma digitale per la gestione analitica dei costi, con 44 iniziative di efficientamento già identificate;
- in corso la razionalizzazione del patrimonio immobiliare in Italia, con una riduzione di circa 713 mila metri quadri dal quarto trimestre 2021;
- circa 5.850 uscite volontarie dal 2022;
- lanciati progetti di digitalizzazione in Eurizon riguardanti Intelligenza Artificiale e Distributed Ledger Technology;
• crescita delle commissioni, trainata dalle attività di Wealth Management, Protection & Advisory:
- rafforzamento dell’offerta (nuovi prodotti di asset management e assicurativi) e ulteriore crescita del servizio di consulenza evoluta Valore Insieme per la clientela Affluent e Exclusive: circa 58.000 nuovi contratti e 18,4 miliardi di euro di afflussi di attività finanziarie della clientela nel 2023, circa 67.000 nuovi contratti e 18,5 miliardi di euro di afflussi di attività finanziarie della clientela nel 2024;
- Intesa Sanpaolo è stata la prima banca in Italia a offrire nel corso del 2023 il SoftPOS di Nexi, soluzione che permette l’accettazione di pagamenti digitali contact-less da smartphone/tablet senza necessità di un terminale POS;
- nel quarto trimestre 2024, quotati su Borsa Italiana (Euronext) i primi sette ETF replica fisica della piattaforma D-X istituiti da Fideuram Asset Management Ireland tramite la Sicav AILIS (patrimonio gestito pari a circa 3,5 miliardi di euro a fine 2024);
- arricchita l’offerta commerciale Soluzione Domani dedicata alla clientela Senior (oltre 65 anni e caregiver) con il lancio dell’iniziativa Senior Hub (“SpazioxNoi”), che prevede, in una prima fase, l’apertura di un centro multiservizi dedicato all’invecchiamento attivo, al benessere e all’aggregazione sociale;
- dal 1° gennaio 2024, InSalute Servizi è diventata TPA (Third Party Administrator) del fondo sanitario integrativo del Gruppo Intesa Sanpaolo e - gestendo anche tutti i clienti della Divisione Banca dei Territori che hanno polizze sanitarie di Intesa Sanpaolo Protezione - è quarta come TPA in Italia con oltre 1,5 milioni di pratiche all’anno;
- lanciata un’iniziativa di value proposition ESG per i segmenti di clientela corporate e piccole e medie imprese delle banche del Gruppo in Slovacchia, Ungheria, Croazia, Serbia e Egitto. Individuati i settori prioritari per i quali è in corso la definizione di una strategia commerciale volta a migliorare l’offerta ESG, nei mercati in cui opera la Divisione International Banks. Lanciato un prodotto di finanziamento (multi-country) dedicato al raggiungimento di obiettivi green, nell’ambito dell’offerta S-Loan, in Slovacchia, Ungheria e Serbia. Avviato un progetto per estendere l’offerta S-Loan a Croazia, Bosnia-Erzegovina e Slovenia;
- a ottobre 2023 firmato il contratto per l’acquisizione del 99,98% di First Bank, banca commerciale rumena focalizzata sulla clientela retail e PMI; l’acquisizione, perfezionata a fine maggio 2024, ha rafforzato la presenza del Gruppo Intesa Sanpaolo in Romania e offre nuove opportunità alle aziende italiane;
• forte impegno ESG, con un posizionamento ai vertici mondiali per l’impatto sociale e grande focus sul clima:
□ rafforzamento della governance ESG, con:
- il Comitato Rischi diventato Comitato Rischi e Sostenibilità assumendo maggiori responsabilità ESG da aprile 2022;
- la nomina, ad aprile 2024, di una Chief Sustainability Officer responsabile di un’Area di Governo costituita per l’accorpamento delle attività ESG e il potenziamento dell’indirizzo strategico ESG, con un forte impegno verso il sociale e il contrasto alle disuguaglianze, un continuo sostegno alla cultura e un significativo contributo alla sostenibilità mediante progetti di innovazione e investimenti in start-up;
□ supporto senza eguali per far fronte ai bisogni sociali:
- espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà per contrastare la povertà, fornendo aiuti concreti sul territorio in Italia e sostegno all'estero, con 54,1 milioni di interventi effettuati tra il 2022 e il 2024, con 43,5 milioni di pasti, 3,9 milioni di posti letto, 6,1 milioni di medicinali e circa 560.000 capi di abbigliamento;
- occupabilità: programma “Giovani e Lavoro” finalizzato alla formazione e all’accesso al mercato del lavoro italiano di oltre 3.000 giovani nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025: nel 2024 richieste di iscrizione da parte di oltre 8.000 studenti tra i 18 e i 29 anni, oltre 1.940 studenti intervistati e oltre 940 formati e in formazione con 36 corsi (oltre 4.850 formati e in formazione dal 2019) e oltre 2.480 aziende coinvolte dal lancio dell’iniziativa nel 2019;
- disuguaglianze e inclusione educativa: rafforzamento delle partnership con le principali università e scuole italiane, nel quadro del programma di inclusione educativa che nel 2024 ha coinvolto oltre 1.500 scuole e circa 31.000 studenti, supportando il merito e la mobilità sociale (oltre 3.750 scuole coinvolte tra il 2022 e il 2024);
- social housing: sono state rafforzate le iniziative del Gruppo in corso in termini di promozione di unità abitative, anche mediante l’identificazione di nuove partnership con primari operatori nel settore, per conseguire gli obiettivi del Piano di Impresa (promozione di 6-8 mila unità di alloggi sociali e posti letto per studenti);
- contributo previsto pari a circa 1,5 miliardi di euro di costi complessivamente nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per far fronte ai bisogni sociali (di cui 0,7 miliardi di euro già inclusi nei risultati del 2023-2024 e la restante parte inclusa pro-quota nella prospettiva di utile netto per il 2025), di cui circa un miliardo di euro per gli importi destinati alle iniziative e circa 500 milioni di euro per i costi di struttura delle circa 1.000 persone dedicate a supportare le iniziative;
- costituita un’unità organizzativa con sede a Brescia con funzioni di indirizzo e di governo delle attività del Gruppo dedicate all’impatto sociale, denominata “Intesa Sanpaolo per il Sociale”, al fine di rafforzare la strategia d’intervento a favore del Paese, dei territori e delle comunità;
□ forte focus sull’inclusione finanziaria:
- concessi circa 5,6 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana nel 2024 (concessi 20,4 miliardi tra il 2022 e il 2024);
□ continuo impegno per la cultura:
- Gallerie d’Italia, le quattro sedi del museo di Intesa Sanpaolo a Milano, Napoli, Torino e Vicenza, su una superficie complessiva di 30.000 metri quadrati, hanno avuto 754.000 visitatori nel 2024, per un totale di oltre 1,9 milioni dal 2022 (ingresso gratuito per gli under 18);
□ promozione dell’innovazione:
- progetti di innovazione: 241 progetti di innovazione rilasciati da Intesa Sanpaolo Innovation Center nel 2024, per un totale di 646 dal 2022;
- Neva SGR: oltre 33 milioni di euro di investimenti in start-up nel 2024, per un totale di circa 118 milioni dal 2022;
□ accelerazione dell’impegno a zero emissioni nette:
- a novembre 2024, sono stati resi noti obiettivi al 2030 su Residential Real Estate, Cement, Aluminium e Primary Farming, completando la copertura dei settori a maggiori emissioni (i primi 6 settori NZBA a maggiori emissioni per i quali sono stati resi noti obiettivi al 2030 sono Oil & Gas, Power Generation, Automotive, Coal Mining, Iron & Steel e Commercial Real Estate);
- il 27 gennaio 2025 è stata ottenuta la convalida degli obiettivi da parte di SBTi;
- 100% dell’energia acquistata in Italia derivante da fonti rinnovabili;
□ supporto alla clientela nella transizione ESG/climate:
- erogati circa 68,3 miliardi di euro tra il 2021 e il 2024 dei 76 miliardi di nuovo credito disponibile a supporto di green economy, economia circolare e transizione ecologica;
- circa 4,1 miliardi di euro di Mutui Green nel 2024 (9 miliardi tra il 2022 e il 2024), dei 12 miliardi di nuovo credito Green agli individui nell’arco del Piano di Impresa 2022-2025;
- 8 miliardi di euro di linee di credito per l’economia circolare annunciati nel Piano di Impresa 2022-2025: erogati 4 miliardi di euro nel 2024 (circa 12,6 miliardi tra il 2022 e il 2024);
- attivati 16 Laboratori ESG (a Venezia, Padova, Brescia, Bergamo, Cuneo, Bari-Taranto, Roma, Napoli-Palermo, Milano, Torino, Firenze, Macerata, Chieti e Genova), punti di incontro fisico e virtuale per supportare le piccole e medie imprese nell’approccio alla sostenibilità, ed evoluzione dei servizi di consulenza offerti dai partner (es. Circularity, Nativa, CE Lab e altri);
- nel 2024 la gamma dei prodotti S-Loan, dedicati alle piccole e medie imprese per finanziare progetti finalizzati a migliorare il proprio profilo di sostenibilità, è stata rivista da sei a tre linee (S-Loan ESG, S-Loan CER e S-Loan Diversity): 1,6 miliardi di euro erogati nel 2024 (circa 6,8 miliardi dal lancio nel 2020);
- rafforzamento dell’offerta di prodotti di investimento ESG di asset management, con un’incidenza sul totale del risparmio gestito di Eurizon al 76,4%; opzioni di investimento (art. 8 e 9 della SFDR) per i prodotti assicurativi disponibili alla clientela pari all’ 82%;
- forte impegno in attività di Stewardship: nel 2024 Eurizon Capital SGR ha partecipato a 1.566 assemblee degli azionisti (di cui il 90% costituito da società quotate all’estero) e a 837 engagement (di cui il 37% su tematiche ESG), Eurizon Capital SA e Epsilon SGR hanno partecipato rispettivamente a 3.870 e 409 assemblee degli azionisti (di cui per entrambe il 97% costituito da società quotate all’estero) e Fideuram ha partecipato a 47 assemblee e a 166 engagement (di cui l’ 83% su tematiche ESG);
- emessi 14 green e social bond per un ammontare complessivo di 9,8 miliardi di euro tra il 2022 e il 2024.
Intesa Sanpaolo è l’unica banca italiana inclusa nei Dow Jones Sustainability Indices e unica banca italiana, prima banca in Europa e seconda al mondo nel 2025 Corporate Knights “Global 100 Most Sustainable Corporations in the World Index” e prima tra le banche del peer group nelle valutazioni di Sustainalytics. Inoltre, Intesa Sanpaolo:
- è stata riconosciuta come prima banca e settima società al mondo e unica banca in Italia tra le 100 aziende più inclusive e attente alla diversità nel FTSE Diversity & Inclusion Index - Top 100;
- si è classificata al primo posto nella classifica globale ESG Corporate Award, nella categoria Best Company for Diversity Equity & Inclusion, tra le società large cap;
- è stata la prima tra i maggiori gruppi bancari italiani a ottenere la certificazione per la parità di genere “Prassi di Riferimento (PDR) 125:2022”, prevista dal PNRR, per l’impegno nella diversity & inclusion;
- è stata la prima banca in Italia e tra le prime banche in Europa a ottenere la certificazione Gender Equality European & International Standard (GEEIS) - Diversity;
• le persone del Gruppo sono la risorsa più importante:
- assunti circa 4.550 professional dal 2021;
- riqualificate circa 6.900 persone ed erogate circa 40,7 milioni di ore di formazione dal 2022;
- circa 295 talenti hanno già completato il percorso di sviluppo nell’ambito dell’International Talent Program, tuttora in corso per altre circa 210 persone;
- individuate circa 470 key people soprattutto nell’ambito del middle management per iniziative dedicate di sviluppo e formazione;
- implementato il monitoraggio della realizzazione degli obiettivi di diversity, equity & inclusion per ogni Divisione e Area di Governo; rafforzata la collaborazione con ISPROUD, la prima community di persone del Gruppo (attualmente oltre 1.700 persone LGBTQ+ e alleati); avviata collaborazione con la nuova community “ARTICOLO19” in merito alle tematiche riguardanti
la disabilità;
- continua a crescere l’indice di soddisfazione delle Persone di Intesa Sanpaolo, che raggiunge il livello più alto degli ultimi dieci anni (84% nel 2023 rispetto a 79% nel 2021 e 66% nel 2013);
- Intesa Sanpaolo è stata riconosciuta Top Employer Europe 2025 e confermata Top Employer Italy 2025 per il quarto anno consecutivo da Top Employers Institute ed è risultata prima nella classifica LinkedIn Top Companies 2024 che ha riconosciuto Intesa Sanpaolo come migliore azienda in Italia per lo sviluppo della carriera e la crescita professionale.
Nel 2024, per il Gruppo si registra:
● utile netto in crescita del 12,2% a 8.666 milioni di euro, da 7.724 milioni del 2023;
● risultato corrente lordo in crescita del 13,9% a 13.736 milioni di euro, da 12.056 milioni del 2023;
● risultato della gestione operativa in aumento del 12,5% rispetto al 2023;
● proventi operativi netti in crescita del 7,5% rispetto al 2023 (interessi netti +6,9%, commissioni nette +9,4%, risultato dell’attività assicurativa +4,1%);
● costi operativi in aumento dell’ 1,3% rispetto al 2023;
● elevata efficienza, con un cost/income al 42,7%, tra i migliori nell’ambito delle maggiori banche europee;
● costo del rischio a 30 centesimi di punto, a 26 escludendo le rettifiche di valore addizionali per favorire il de-risking, con un ammontare di overlay pari a 0,9 miliardi di euro;
● qualità del credito:
- a fine dicembre 2024, l’incidenza dei crediti deteriorati sui crediti complessivi è pari all’1,2% al netto delle rettifiche di valore e al 2,3% al lordo. Considerando la metodologia adottata dall’EBA, l’incidenza dei crediti deteriorati è pari all’ 1% al netto delle rettifiche di valore e al 2% al lordo;
- l’esposizione verso la Russia è in ulteriore riduzione, diminuita di circa l’ 89% (oltre 3,2 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa allo 0,1% dei crediti a clientela complessivi del Gruppo, e i crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2;
● elevati livelli di copertura dei crediti deteriorati:
- livello di copertura specifica dei crediti deteriorati al 49,5% a fine dicembre 2024, con una copertura specifica della componente costituita dalle sofferenze al 68%;
- robusto buffer di riserva sui crediti in bonis, pari allo 0,5% a fine dicembre 2024;
● patrimonializzazione molto solida, con coefficienti patrimoniali su livelli largamente superiori ai requisiti normativi. Al 31 dicembre 2024, deducendo dal capitale 3 miliardi di euro di acconto dividendi 2024 pagato a novembre 2024 e 3,1 miliardi di euro di saldo dividendi 2024 proposto, il Common Equity Tier 1 ratio è risultato pari al 13,9%, al 13,3% deducendo anche 2 miliardi di euro di buyback autorizzato dalla BCE, senza considerare circa 120 centesimi di punto di beneficio derivante dall’assorbimento delle imposte differite attive (DTA), di cui circa 20 nel 2025, rispetto a un requisito SREP - comprensivo di Capital Conservation Buffer, O-SII Buffer, Countercyclical Capital Buffer e Systemic Risk Buffer pari al 9,88%;
● elevata liquidità e forte capacità di funding: a fine dicembre 2024, attività liquide per 264 miliardi di euro ed elevata liquidità prontamente disponibile per 207 miliardi; ampiamente rispettati i requisiti normativi di liquidità Liquidity Coverage Ratio (pari a 155%) e Net Stable Funding Ratio (pari a 122%);
● ampiamente rispettato il requisito normativo Minimum Requirement for own funds and Eligible Liabilities (MREL): ratio, calcolato sui Risk Weighted Assets, a fine dicembre 2024 pari a 40,8% per il totale e a 23,8% per la componente subordinata (pari rispettivamente a 40,1% e 23,1% deducendo dal capitale anche 2 miliardi di euro di buyback autorizzato dalla BCE), rispetto a requisiti pari rispettivamente a 26,2% e a 18,6% comprensivi di un Combined Buffer Requirement pari a 4,5%;
● supporto all’economia reale: circa 70 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine nel 2024, con circa 43 miliardi in Italia, di cui circa 38 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; circa 3.100 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nel 2024 e circa 144.000 dal 2014, preservando rispettivamente circa 15.500 e 720.000 posti di lavoro;
● significativo ritorno cash per gli azionisti: proposta all’Assemblea di dividendi complessivi pari a 6,1 miliardi di euro (3 miliardi di acconto dividendi 2024 pagato a novembre 2024 e proposta di 3,1 miliardi di saldo dividendi 2024 da pagare a maggio 2025) e di un buyback pari a 2 miliardi di euro (autorizzato dalla BCE), da avviare a giugno 2025 a seguito dell’approvazione assembleare: il Consiglio di Amministrazione riunitosi oggi ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di 17,1 centesimi di euro per azione, al lordo delle ritenute di legge, come saldo dividendi (che si aggiunge a 17 centesimi di acconto pagato a novembre 2024) e l’esecuzione di un acquisto di azioni proprie pari a 2 miliardi di euro - da avviare a giugno 2025 - per loro successivo annullamento, con dettagli che verranno resi noti nei termini previsti dalla normativa. Più precisamente, per quanto riguarda i dividendi, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di proporre alla prossima Assemblea ordinaria la distribuzione di 6.066.823.968,30 euro complessivamente a valere sull’utile 2024, corrispondente a un payout ratio pari al 70% dell’utile netto consolidato, che, tenendo conto dell’acconto dividendi pagato lo scorso novembre pari a 3.022.396.312,63 euro, porta alla proposta di distribuzione di 3.044.427.655,67 euro a saldo, corrispondente a un importo unitario di 17,1 centesimi di euro per ciascuna delle n. 17.803.670.501 azioni ordinarie; non verrà peraltro effettuata alcuna distribuzione alle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date. Tale distribuzione, se approvata dall’Assemblea, avrà luogo a partire dal giorno 21 maggio 2025 (con stacco cedole il 19 maggio e record date il 20 maggio). Il dividendo per azione complessivo proposto per il 2024 è pari a 34,1 centesimi di euro (17 centesimi come acconto pagato a novembre 2024 e 17,1 centesimi come saldo proposto). Rapportando l’importo unitario complessivo proposto di 34,1 centesimi di euro al prezzo di riferimento dell’azione registrato mediamente nel 2024, risulta un rendimento (dividend yield) pari a 9,8%.
Il conto economico consolidato del quarto trimestre 2024 registra interessi netti pari a 3.801 milioni di euro, in flessione del 3,6% rispetto ai 3.942 milioni del terzo trimestre 2024 e del 5,2% rispetto ai 4.009 milioni del quarto trimestre 2023.
Le commissioni nette sono pari a 2.416 milioni di euro, in crescita del 4,7% rispetto ai 2.307 milioni del terzo trimestre 2024. In dettaglio, si registra una crescita del 2% per le commissioni da attività bancaria commerciale e del 2,5% per le commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra un aumento del 2,2% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli e dello 0,7% per quella relativa al risparmio gestito (commissioni di performance pari a 44 milioni di euro nel quarto trimestre 2024 e a 19 milioni nel terzo trimestre 2024) e una diminuzione del 2,5% per quella relativa ai prodotti assicurativi. Le commissioni nette del quarto trimestre 2024 crescono del 14,2% rispetto ai 2.115 milioni del quarto trimestre 2023. In dettaglio, si registra una crescita del 2% delle commissioni da attività bancaria commerciale e del 15,2% delle commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza, nel cui ambito si registra un aumento del 23,7% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 9,4% per la componente relativa al risparmio gestito (con commissioni di performance pari a 21 milioni nel quarto trimestre 2023) e del 14,2% per quella relativa ai prodotti assicurativi.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 424 milioni di euro, rispetto ai 408 milioni del terzo trimestre 2024 e ai 391 milioni del quarto trimestre 2023.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value ammonta a 5 milioni di euro, rispetto ai 150 milioni del terzo trimestre 2024, con la componente relativa alla clientela che cresce a 95 milioni da 78 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo attestatosi a 238 milioni rispetto a 240 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che diminuisce a 146 milioni da 311 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che aumenta a 2 milioni da un milione. Il risultato pari a 5 milioni del quarto trimestre 2024 si confronta con un saldo negativo per 90 milioni del quarto trimestre 2023, trimestre in cui l’apporto della componente relativa alla clientela era stato di 81 milioni, quello della componente di capital markets negativo per 136 milioni, quello dell’attività di trading e tesoreria negativo per 36 milioni e quello dei prodotti strutturati di credito di un milione.
I proventi operativi netti sono pari a 6.668 milioni di euro, in flessione del 2% rispetto ai 6.802 milioni del terzo trimestre 2024 e in crescita del 4,2% rispetto ai 6.397 milioni del quarto trimestre 2023.
I costi operativi ammontano a 3.584 milioni di euro, in aumento del 31% rispetto ai 2.736 milioni del terzo trimestre 2024, a seguito di un aumento del 36,1% per le spese del personale, del 27,8% per le spese amministrative e del 12,8% per gli ammortamenti; i costi operativi del quarto trimestre 2024 aumentano del 2,5% rispetto ai 3.496 milioni del corrispondente trimestre 2023, a seguito di un aumento del 3,9% per le spese del personale e del 4,6% per gli ammortamenti e di una diminuzione dell’1,5% per le spese amministrative.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 3.084 milioni di euro, in diminuzione del 24,2% rispetto ai 4.066 milioni del terzo trimestre 2024 e in crescita del 6,3% rispetto ai 2.901 milioni del quarto trimestre 2023. Il cost/income ratio nel quarto trimestre 2024 è pari al 53,7%, rispetto al 40,2% del terzo trimestre 2024 e al 54,7% del quarto trimestre 2023.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 482 milioni di euro (comprendenti 19 milioni relativi all’esposizione a Russia e Ucraina, nel cui ambito 27 milioni per favorire il de-risking, e 37 milioni di rettifiche aggiuntive per favorire il de-risking), rispetto a 238 milioni del terzo trimestre 2024 (che includevano 16 milioni relativi all’esposizione a Russia e Ucraina) e a 616 milioni del quarto trimestre 2023 (che includevano 148 milioni per favorire il de-risking e 35 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina).
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 353 milioni di euro (comprendenti 96 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto ai 150 milioni del terzo trimestre 2024 (che includevano 72 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina) e ai 332 milioni del quarto trimestre 2023 (che includevano 43 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina).
Gli altri proventi netti registrano un saldo positivo per 67 milioni di euro, rispetto a un saldo negativo per 2 milioni di euro nel terzo trimestre 2024 e un saldo positivo per 29 milioni nel quarto trimestre 2023.
L’utile delle attività operative cessate è nullo, analogamente al terzo trimestre 2024 e al quarto trimestre 2023.
Il risultato corrente lordo è pari a 2.316 milioni di euro, rispetto a 3.676 milioni del terzo trimestre 2024 e a 1.982 milioni del quarto trimestre 2023.
Il risultato netto consolidato è pari a 1.499 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 345 milioni di euro, che includono un beneficio di 499 milioni derivante dall’iscrizione di imposte differite attive;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 424 milioni;
- effetti economici negativi derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 12 milioni;
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) per 55 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 7 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere, per 42 milioni relativi al fondo di garanzia assicurativo dei rami vita e per 30 milioni relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante. Nel terzo trimestre 2024, la voce aveva registrato riprese di valore per un milione di euro, derivante dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 10 milioni riguardanti Atlante. Nel quarto trimestre 2023 questa voce era ammontata a 18 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: riprese di valore per 39 milioni relative ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, oneri per 9 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 6 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 7 milioni riguardanti Atlante;
- una perdita di pertinenza di terzi per 19 milioni di euro.
Il risultato netto pari a 1.499 milioni di euro nel quarto trimestre 2024 si confronta con quello pari a 2.401 milioni nel terzo trimestre 2024 e a 1.602 milioni nel quarto trimestre 2023.
I risultati di conto economico del 2024
Il conto economico consolidato del 2024 registra interessi netti pari a 15.718 milioni di euro, in crescita del 6,9% rispetto ai 14.700 milioni del 2023.
Le commissioni nette sono pari a 9.386 milioni di euro, in aumento del 9,4% rispetto ai 8.576 milioni del 2023. In dettaglio, si registra una crescita dell’ 1,7% per le commissioni da attività bancaria commerciale e del 12,5% per le commissioni da attività di gestione, intermediazione e consulenza (risparmio gestito, prodotti assicurativi, collocamento titoli,...), nel cui ambito si registra un aumento del 37,1% per la componente relativa a intermediazione e collocamento di titoli, del 7,5% per quella relativa al risparmio gestito (commissioni di performance pari a 85 milioni di euro nel 2024 e a 22 milioni nel 2023) e del 4,1% per quella relativa ai prodotti assicurativi.
Il risultato dell’attività assicurativa ammonta a 1.735 milioni di euro, in crescita del 4,1% rispetto ai 1.666 milioni del 2023.
Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value ammonta a 256 milioni di euro, rispetto a 306 milioni del 2023, con la componente relativa alla clientela che flette a 323 milioni da 345 milioni, quella di capital markets che registra un saldo negativo in ampliamento a 700 milioni da 481 milioni, quella dell’attività di trading e tesoreria che cresce a 622 milioni da 437 milioni e quella dei prodotti strutturati di credito che aumenta a 11 milioni da 5 milioni.
I proventi operativi netti sono pari a 27.107 milioni di euro, in crescita del 7,5% rispetto ai 25.227 milioni del 2023.
I costi operativi ammontano a 11.570 milioni di euro, in aumento dell’ 1,3% rispetto agli 11.420 milioni del 2023, a seguito di un aumento del 2,3% per le spese del personale e del 3,3% per gli ammortamenti e di una diminuzione dell’ 1,8% per le spese amministrative.
Conseguentemente, il risultato della gestione operativa ammonta a 15.537 milioni di euro, in crescita del 12,5% rispetto ai 13.807 milioni del 2023. Il cost/income ratio nel 2024 è pari al 42,7%, rispetto al 45,3% del 2023.
Le rettifiche di valore nette su crediti sono pari a 1.274 milioni di euro (comprendenti 8 milioni relativi all’esposizione a Russia e Ucraina, nel cui ambito 80 milioni per favorire il de-risking, e 92 milioni di rettifiche aggiuntive per favorire il de-risking), rispetto a 1.529 milioni del 2023 (che includevano 148 milioni per favorire il de-risking e 206 milioni di riprese di valore relative all’esposizione a Russia e Ucraina).
L’ammontare di altri accantonamenti netti e rettifiche di valore nette su altre attività è pari a 680 milioni di euro (comprendenti 263 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina), rispetto ai 570 milioni del 2023 (che includevano 114 milioni per l’esposizione a Russia e Ucraina).
Gli altri proventi netti sono pari a 153 milioni di euro, rispetto a 348 milioni nel 2023 (che includevano plusvalenze per 192 milioni derivanti dalla cessione della partecipazione detenuta in Zhong Ou Asset Management e per 116 milioni derivanti dalla cessione del ramo acquiring in Croazia).
L’utile delle attività operative cessate è nullo, analogamente al 2023.
Il risultato corrente lordo è pari a 13.736 milioni di euro, rispetto a 12.056 milioni del 2023.
Il risultato netto consolidato è pari a 8.666 milioni di euro, dopo la contabilizzazione di:
- imposte sul reddito per 4.048 milioni di euro, che includono un beneficio di 499 milioni derivante dall’iscrizione di imposte differite attive;
- oneri di integrazione e incentivazione all’esodo (al netto delle imposte) per 587 milioni;
- effetti economici negativi derivanti dall'allocazione dei costi di acquisizione (al netto delle imposte) per 94 milioni;
- tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo (al netto delle imposte) per 348 milioni di euro, derivanti da oneri ante imposte per 2 milioni relativi al fondo di risoluzione, per 349 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 2 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero, per 26 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere, per 83 milioni relativi al fondo di garanzia assicurativo dei rami vita e per 46 milioni relativi a variazioni negative di fair value riguardanti Atlante. Nel 2023, la voce ammontava a 486 milioni di euro, derivanti dai seguenti apporti ante imposte: oneri per 324 milioni relativi al contributo al fondo di risoluzione, per 356 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi italiano, per 17 milioni relativi ai contributi al fondo di garanzia dei depositi di unità operanti all’estero e per 24 milioni relativi a tributi sostenuti da controllate estere e variazioni positive di fair value per 14 milioni riguardanti Atlante.
- una perdita di pertinenza di terzi per 7 milioni di euro.
Il risultato netto pari a 8.666 milioni di euro nel 2024 si confronta con quello pari a 7.724 milioni nel 2023.
Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2024
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 31 dicembre 2024 i finanziamenti verso la clientela sono pari a 422 miliardi di euro, in diminuzione del 2,1% rispetto al 31 dicembre 2023 (in aumento dello 0,8% rispetto al terzo trimestre 2024 e in diminuzione del 2,4% rispetto al 2023 considerando i volumi medi di periodo). Il complesso dei crediti deteriorati (in sofferenza, inadempienze probabili e scaduti/sconfinanti) ammonta, al netto delle rettifiche di valore, a 4.920 milioni di euro, in diminuzione dell’ 1,2% rispetto ai 4.980 milioni del 31 dicembre 2023. In quest’ambito, i crediti in sofferenza ammontano a 1.120 milioni di euro rispetto ai 940 milioni del 31 dicembre 2023, con un’incidenza sui crediti complessivi pari allo 0,3% (0,2% al 31 dicembre 2023), e un grado di copertura al 68% (72,4% a fine 2023). Le inadempienze probabili ammontano a 3.438 milioni di euro rispetto ai 3.575 milioni del dicembre 2023 e i crediti scaduti/sconfinanti ammontano a 362 milioni di euro rispetto ai 465 milioni di fine 2023.
Le attività finanziarie della clientela risultano pari a 1.382 miliardi di euro, in crescita del 5,9% rispetto al 31 dicembre 2023. Nell’ambito delle attività finanziarie della clientela, la raccolta diretta bancaria ammonta a 585 miliardi, in aumento dell’ 1,2% rispetto al 31 dicembre 2023. La raccolta diretta assicurativa è pari a 177 miliardi, in crescita del 2,7% rispetto al 31 dicembre 2023. La raccolta indiretta ammonta a 788 miliardi, in aumento del 9,4% rispetto al 31 dicembre 2023. L’ammontare di risparmio gestito è pari a 473 miliardi, in crescita del 7% rispetto al 31 dicembre 2023; la nuova produzione vita nel 2024 ammonta a 17,8 miliardi di euro. La raccolta amministrata è pari a 315 miliardi, in crescita del 13,3% rispetto al 31 dicembre 2023.
I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2024 - calcolati deducendo dal capitale 3 miliardi di euro di acconto dividendi 2024 pagato a novembre 2024 e 3,1 miliardi di euro di saldo dividendi 2024 proposto - risultano pari a:
- 13,9% per il Common Equity Tier 1 ratio (13,7% a fine 2023),
- 16,5% per il Tier 1 ratio (16,3% a fine 2023),
- 19,7% per il coefficiente patrimoniale totale (19,2% a fine 2023).
I coefficienti patrimoniali al 31 dicembre 2024 - calcolati deducendo dal capitale anche 2 miliardi di euro di buyback autorizzato dalla BCE risultano pari a:
- 13,3% per il Common Equity Tier 1 ratio (13,2% a fine 2023 proforma deducendo il buyback eseguito nel 2024),
- 15,8% per il Tier 1 ratio (15,7% a fine 2023 proforma deducendo il buyback eseguito nel 2024),
- 19% per il coefficiente patrimoniale totale (18,6% a fine 2023 proforma deducendo il buyback eseguito nel 2024).
Le scelte strategiche perseguite hanno permesso a Intesa Sanpaolo di confermarsi come uno dei gruppi bancari più solidi a livello internazionale, i cui punti di forza - oltre a quanto precedentemente detto in merito alla qualità dei crediti e al livello dei coefficienti patrimoniali - sono costituiti da una robusta liquidità e da un leverage contenuto.
Con riferimento alla liquidità, Intesa Sanpaolo si caratterizza per:
- un’elevata liquidità prontamente disponibile (inclusi gli attivi stanziabili presso le Banche Centrali ricevuti a collaterale ed esclusi quelli dati a collaterale), pari a 207 miliardi di euro a fine dicembre 2024,
- un elevato ammontare di attività liquide (comprendenti la liquidità prontamente disponibile - esclusi gli attivi stanziabili ricevuti a collaterale - e gli attivi stanziabili dati a collaterale), pari a 264 miliardi di euro a fine dicembre 2024,
- indicatori di liquidità ampiamente superiori ai requisiti normativi: Liquidity Coverage Ratio pari a 155% e Net Stable Funding Ratio pari a 122%,
- fonti di raccolta stabili e ben diversificate, con raccolta diretta - bancaria - da clientela (inclusi i titoli emessi) costituita per il 77% dalla componente retail,
- raccolta a medio lungo termine wholesale per 8,4 miliardi di euro nel 2024 nel cui ambito operazioni benchmark di senior preferred per 2 miliardi di euro, di Additional Tier 1 per un miliardo di euro, di senior non-preferred per 1,5 miliardi di euro e di Tier 2 per 1,25 miliardi di euro (per circa l’ 86% collocate presso investitori esteri).
L’indicatore MREL ratio, calcolato su Risk Weighted Assets, al 31 dicembre 2024 è pari a 40,8% per il totale e a 23,8% per la componente subordinata (pari rispettivamente a 40,1% e 23,1% deducendo dal capitale anche 2 miliardi di euro di buyback autorizzato dalla BCE), rispetto a requisiti pari rispettivamente a 26,2% e a 18,6% comprensivi di un Combined Buffer Requirement pari a 4,5%.
Il leverage ratio al 31 dicembre 2024 (che include le esposizioni verso la Banca Centrale Europea) è pari a 5,9% (5,7% deducendo dal capitale anche 2 miliardi di euro di buyback autorizzato dalla BCE), valore tra i migliori nel confronto con i principali gruppi bancari europei.
Al 31 dicembre 2024, la struttura operativa del Gruppo Intesa Sanpaolo si articola in 3.925 sportelli bancari - 2.971 in Italia e 954 all’estero - e 94.736 persone.
I risultati per area di Business
La Divisione Banca dei Territori include:
- clientela Retail (individui e aziende con esigenze finanziarie di minore complessità);
- clientela Exclusive (individui con esigenze finanziarie di maggiore complessità);
- clientela Imprese (aziende con esigenze finanziarie di maggiore complessità, generalmente
Piccole e Medie Imprese);
- clientela costituita da enti nonprofit.
La Divisione include la digital bank controllata Isybank (che opera anche nell’instant banking tramite Mooney, partnership con il Gruppo ENEL).
La Divisione IMI Corporate & Investment Banking comprende:
- Client Coverage & Advisory, che include in particolare Institutional Clients cui compete la relazione con le istituzioni finanziarie e Global Corporate cui compete la relazione con i clienti che hanno un fatturato superiore a 350 milioni di euro e raggruppati, secondo il modello settoriale, nei seguenti 8 comparti di attività: Automotive & Industrials; Basic Materials & Healthcare; Food & Beverage and Distribution; Retail & Luxury; Infrastructure; Real Estate; Energy; Telecom, Media & Technology;
- Distribution Platforms & GTB, che include in particolare Global Transaction Banking cui compete la gestione dei servizi transazionali e IMI CIB International Network cui compete lo sviluppo internazionale della Divisione e la responsabilità delle filiali estere, degli uffici di rappresentanza e delle società estere corporate (Intesa Sanpaolo Bank Luxembourg, Intesa Sanpaolo Bank Ireland e Intesa Sanpaolo Brasil);
- Global Banking & Markets, deputata in particolare all’attività di finanza strutturata, primary markets e capital markets (equity e debt capital markets).
Nel perimetro della Divisione rientra inoltre l’attività di gestione del portafoglio proprietario del Gruppo.
La Divisione International Banks presidia l’attività del Gruppo sui mercati esteri nei quali è presente tramite banche controllate e partecipate che svolgono attività di commercial banking, fornisce indirizzo, coordinamento e supporto alle controllate, è responsabile della definizione delle linee strategiche di sviluppo del Gruppo relativamente alla presenza diretta sui mercati esteri, con esplorazione sistematica e analisi di nuove opportunità di crescita sui mercati già presidiati e su nuovi mercati, del coordinamento dell’operatività delle banche estere e della gestione delle relazioni delle banche estere con le strutture centralizzate della Capogruppo e con le filiali o altri uffici esteri della Divisione IMI Corporate & Investment Banking. La Divisione opera con l’HUB Europa Sud-Orientale, costituito da Privredna Banka Zagreb in Croazia, Intesa Sanpaolo Banka Bosna i Hercegovina in Bosnia-Erzegovina e Intesa Sanpaolo Bank in Slovenia, il Danube HUB, costituito da VUB Banka in Slovacchia e Repubblica Ceca, Intesa Sanpaolo Bank Romania e First Bank in Romania, e con Intesa Sanpaolo Bank Albania, CIB Bank in Ungheria, Banca Intesa Beograd in Serbia, Bank of Alexandria in Egitto, Pravex Bank in Ucraina e Eximbank in Moldavia.
La Divisione Private Banking serve il segmento di clientela di fascia alta (Private e High Net Worth Individuals) tramite Fideuram e le sue controllate Intesa Sanpaolo Private Banking, SIREF Fiduciaria, Intesa Sanpaolo Wealth Management, Reyl Intesa Sanpaolo, Fideuram - Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management e Fideuram Asset Management Ireland.
La Divisione Asset Management fornisce soluzioni di asset management rivolte alla clientela del Gruppo, alle reti commerciali esterne al Gruppo e alla clientela istituzionale tramite Eurizon Capital. Ad Eurizon Capital fanno capo le controllate Eurizon Capital S.A., asset manager lussemburghese rivolto allo sviluppo sul mercato internazionale, Epsilon SGR, specializzata in prodotti strutturati, Eurizon Asset Management Slovakia a cui fanno capo Eurizon Asset Management Hungary e Eurizon Asset Management Croatia (polo dell’asset management nell’Est Europa), Eurizon Capital Real Asset SGR, dedicata ad asset class alternative, Eurizon SLJ Capital LTD, asset manager inglese concentrato su strategie macro e valutarie, Eurizon Capital Asia Limited e il 49% della società cinese di asset management Penghua Fund Management.
La Divisione Insurance sviluppa l’offerta dei prodotti assicurativi rivolti alla clientela del Gruppo e include Intesa Sanpaolo Assicurazioni (che controlla anche Intesa Sanpaolo Protezione, Intesa Sanpaolo Insurance Agency e InSalute Servizi) e Fideuram Vita.
Le prospettive
L’attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo, con una prospettiva di utile netto per il 2025 migliorata a ben oltre 9 miliardi di euro.
Per il 2025 si prevede:
- ricavi in crescita, con: resilienza degli interessi netti (in relazione al maggior contributo dell’hedging sulle poste a vista e all’aumento del volume dei crediti); incremento delle commissioni nette e del risultato dell’attività assicurativa, basato sulla leadership del Gruppo nell’attività di Wealth Management, Protection & Advisory; crescita degli utili da trading;
- costi operativi in riduzione, nonostante gli investimenti in tecnologia, con: accordo sindacale riguardante l’Italia, per 4.000 persone prossime all’età pensionabile in uscita volontaria entro il 2027, di cui 2.350 entro il 2025 (circa 950 già uscite al primo gennaio 2025), e 3.500 giovani da assumere entro il primo semestre 2028, di cui 1.500 Global Advisor per le attività commerciali nella rete in particolare nel Wealth Management & Protection; entro il 2027, mediante turnover naturale, 3.000 uscite per le persone in Italia, di cui 1.000 entro il 2025, e 2.000 uscite nette nelle controllate internazionali, di cui 500 entro il 2025; benefici addizionali derivanti dalla tecnologia (es., razionalizzazione delle filiali e snellimento dei processi informatici); razionalizzazione degli immobili;
- basso costo del rischio, con: basso stock di crediti deteriorati; portafoglio crediti di elevata qualità; gestione proattiva del credito;
- minori tributi ed altri oneri riguardanti il sistema bancario e assicurativo, non essendoci più contribuzione al fondo di garanzia dei depositi.
Si prevede una forte distribuzione di valore:
- payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa, con un aumento del dividendo per azione relativo al 2025 rispetto all’importo relativo al 2024;
- buyback pari a 2 miliardi di euro da avviare a giugno 2025 (autorizzato dalla BCE);
- ulteriore distribuzione per il 2025 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali.
Si prevede una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio - confermando l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025 secondo le regole di Basilea 3 / Basilea 4 - pari nel 2025 a oltre il 14% ante Basilea 4, a circa il 13,7% post impatto di Basilea 4 nel 2025 pari a circa 40 centesimi di punto e a circa il 14,5% post impatto complessivo di Basilea 4 pari a circa 60 centesimi di punto (di cui circa 20 nel 2026-2033, inclusi circa 10 nel 2026 relativi a FRTB) e includendo l’assorbimento delle DTA successivo al 2025 pari a circa 100 centesimi di punto (per la gran parte entro il 2028), tenendo conto del predetto payout ratio previsto per gli anni del Piano di Impresa, del buyback da avviare a giugno 2025 e non considerando un’ulteriore distribuzione per il 2025.
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