27 Ottobre 2023
Fonte: LaPresse
Il Superbonus 110% è stato un incentivo molto discusso nel panorama delle agevolazioni fiscali per la ristrutturazione edilizia in Italia. Tuttavia, una nuova legge finanziaria proposta dal governo sta per portare significative modifiche a questo beneficio, colpendo in particolare coloro che hanno beneficiato di questo bonus per rendere le proprie abitazioni più efficienti dal punto di vista energetico e sostenibile. In questo articolo, esamineremo le implicazioni della nuova normativa e le sue possibili conseguenze per chi ha usufruito del Superbonus.
Secondo quanto stabilito nell'articolo 18 della bozza di legge di Bilancio, i guadagni derivanti dalla vendita di beni immobili ristrutturati con il Superbonus 110% entro cinque anni dalla conclusione dei lavori saranno soggetti a una tassazione più elevata. In particolare, se il proprietario ha optato per lo sconto in fattura o la cessione del credito fiscale, dovrà pagare le tasse sull'intero guadagno realizzato, tassato con l'imposta sostitutiva del reddito al 26%.
Per calcolare l'importo da tassare, verrà considerata la differenza tra il ricavato dalla vendita dell'immobile e il suo costo originario, al quale saranno sommati tutti i costi associati all'immobile, compresi i costi notarili, le imposte di trascrizione, le spese catastali e i costi di ristrutturazione, tra cui rientrano quelli legati all'efficientamento energetico. La nuova legge prevede che, nel caso di vendita di immobili ristrutturati con il Superbonus, i costi dei lavori non possano essere detratti dalla plusvalenza, a meno che il proprietario abbia ottenuto l'agevolazione fiscale attraverso il rimborso dell'Irpef versata.
Tuttavia, ci sono alcune eccezioni a questa nuova normativa. In particolare, la tassazione più elevata non si applicherà alle prime case, alle proprietà ereditate o alle case vendute dopo cinque anni dalla fine dei lavori di ristrutturazione. Queste eccezioni mirano a preservare i diritti dei proprietari che hanno usufruito del Superbonus in modo legittimo per migliorare la propria abitazione.
Il governo italiano ha manifestato la sua disapprovazione per il Superbonus 110% in più di un'occasione. Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, ha criticato aspramente questo incentivo, considerandolo una fonte di squilibrio nei conti pubblici. In risposta a questa situazione, il governo ha recentemente trasferito ulteriori fondi al bilancio destinato a finanziare gli sconti legati ai lavori di ristrutturazione residenziale.
Questa mossa è diventata necessaria dopo che il peso dei crediti fiscali accumulati è stato contabilizzato nel deficit del 2023, portando il deficit previsto al 5,2%. Pertanto, il governo ha dovuto incrementare le risorse disponibili per affrontare questa situazione.
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