Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Confimprese, nel 2021 corrono le operazioni di private equity nel retail (+36%). Resca: "45 deal nel 2021 e 5 nel primo trimestre 2022"

Dopo l’arresto imposto dalla pandemia quando le operazioni di private equity nel retail sono calate del 42% nel 2020, nel 2021 si è registrata una ripresa con 45 deal per un ammontare investito di 557 milioni di euro. Nel primo trimestre 2022, dove su 81 nuovi investimenti, 5 sono nel retail

10 Giugno 2022

Mario Resca

fonte: Imagoeconomica

Dopo due anni di pandemia, in cui il numero di operazioni di private equity e venture capital nel retail ha subìto una battuta d’arresto, passando dai 33 deal del 2019 ai 19 del 2020 (-42%), il 2021 ha ripreso a correre e ha messo a segno 45 nuove operazioni (+36% vs 2019), pari a un ammontare investito di 557 milioni di euro. Se il 2021 è stato l’anno record anche come peso sul totale delle operazioni di private equity nel retail con il 7% di quota sul numero degli investimenti, il 2019 ha fatto segnare il 9% di quota, drasticamente calato al 4% nel 2020.

Nel primo trimestre 2022 sono state annunciate 81 nuove operazioni (72 nello stesso periodo 2021), di cui 5 nel retail dove si registrano Fra Diavolo e Gruppo Landoll (Nashi Argan) associati Confimprese (dati Pem-Private equity monitor). Gli Associati Confimprese attualmente partecipati da fondi sono 13 rappresentativi di 41 marchi commerciali. La ristorazione è predominante con 8 aziende partecipate, seguono abbigliamento con 3 e cura persona/servizi con 2. In totale rappresentano un fatturato di circa 1 miliardo di euro e sono, nella ristorazione, Alice Pizza, Rossopomodoro, Cigierre, La Piadineria, Cioccolati Italiani, My Chef, Dispensa Emilia, Forno D’Asolo. Nell’abbigliamento Conbipel, Pittarosso e Velasca. Nella cura persona/servizi Gruppo Landoll e Facile.it.

Dal 2015 al 2021 sono 165 i deal realizzati nel retail con un ammontare investito di 1,668 miliardi di euro su un totale mercato di 2.829 investimenti e 56 miliardi di investimenti (dati Aifi-Pwc). Sono dati che inducono gli investitori a considerare le imprese retail come potenziali target di investimento, a cui è necessario fornire capitali e competenze utili a sostenerne lo sviluppo di multicanalità o di servizi da integrare alla proposta tradizionale, per cogliere le potenzialità che possono esprimere e sfruttare l’attuale rallentamento dei player dell’online, che deve comunque essere interpretato come una leva di business e non come una minaccia. Se ne è parlato oggi a Milano a Palazzo Mezzanotte nel corso dell’incontro Finanza &Retail. La trasformazione digitale e gli impatti sugli investimenti nel retail promosso da Confimprese.

Mario Resca: "L’asset vincente è la capacità di abbinare lo sviluppo della rete fisica alla proposta di e-commerce con strategie in grado di integrare servizi"

«C’è un rapporto sinergico tra finanza e retail, con la prima che fornisce le risorse necessarie per stimolare la crescita in Italia e all’estero delle reti commerciali – spiega Mario Resca, presidente Confimprese -. L’asset vincente che può orientare il private equity verso operazioni nel retail è la capacità dei retailer di abbinare lo sviluppo della rete fisica alla proposta di e-commerce con strategie in grado di integrare servizi alla semplice rivendita di prodotti. Anche settori, in cui il punto di somministrazione fisico sembrava imprescindibile e centrale come la ristorazione, oggi propongono fruibilità dei propri prodotti /servizi sia in loco sia con formule di consegna a casa».

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x