31 Gennaio 2022
Saldatore (foto Pixabay)
Il Pil italiano è cresciuto del 6,5% nel 2021, ai massimi dal 1995. Lo certifica l'Istat, evidenziando che la variazione acquisita del Pil per il 2022 è +2,4%. Il dato per il 2021 è corretto per le giornate lavorative e destagionalizzato rispetto al 2020, quando l'economia italiana aveva subito un crollo di quasi il 9%.
Nel quarto trimestre 2021 l'economia italiana ha registrato una crescita dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti, e del 6,4% su base annua. Lo comunica l'Istat nella sua stima flash, che risulta superiore a gran parte delle previsioni e indica un'espansione sia nell'industria che nei servizi. "Dal lato della domanda - spiega 'Istat - vi è un contributo positivo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto negativo della componente estera netta".
Gli ultimi tre mesi del 2021 hanno avuto due giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e lo stesso numero di giornate lavorative rispetto al quarto trimestre del 2020. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell'agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia in quello dell'industria, sia in quello dei servizi.
Dal lato della domanda, vi è un contributo positivo della componente nazionale, al lordo delle scorte, e un apporto negativo della componente estera netta. "L'economia italiana - è il commento dell'Istat - registra per il quarto trimestre consecutivo una espansione, seppure a ritmi più moderati rispetto ai periodi precedenti. Anche dal lato tendenziale, la crescita è risultata molto sostenuta, superiore ai 6 punti percentuali. La stima preliminare che ha, come sempre, natura provvisoria, riflette dal lato dell'offerta uno sviluppo ulteriore del settore dell''industria e dei servizi, e un calo in quello dell'agricoltura".
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