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Quali delle vecchie banconote sono convertibili in euro e quanto valgono

Tutto sulle vecchie banconote: sono convertibili in euro?

28 Gennaio 2022

A distanza di vent'anni dall'introduzione dell'euro, la moneta unica europea, sono in molti a chiedersi se sia ancora possibile convertire le vecchie banconote dei vari paesi facenti parte del continente. Per alcune delle vecchie valute questa conversione è ancora possibile; occorre infatti dire che la Banca Centrale Europea ha stabilito le ultime date possibili per effettuare questa operazione, le quali variano in base ai diversi paesi. Per alcuni di essi, però, non è prevista alcuna scadenza e si può quindi ancora effettuare un'operazione di conversione.

Quali banconote si possono ancora convertire?

Sul sito della Banca Centrale Europea è possibile vedere quali sono le vecchie valute ancora convertibili in euro e, tra di esse, i tagli ancora disponibili. Per quanto riguarda l’Italia, la BCE ha fissato al 6 dicembre 2011 l'ultima data disponibile per poter convertire le lire in euro. Tra i paesi che invece danno ancora questa opportunità ci sono l'Austria, la Germania e gli ultimi paesi che hanno adottato la moneta unica, ossia Lettonia, Lituania, Estonia e Irlanda.

Per alcuni paesi, invece, come la Slovenia e la Slovacchia, è ancora possibile convertire tutti i tagli di banconote in euro ma non le monete.

È ancora possibile cambiare le banconote in Italia

Anche se, come detto, in Italia la scadenza per poter effettuare la conversione risale più di 10 anni fa, esiste ancora una possibilità di cambio. Basterà dimostrare che la richiesta per la conversione risale al periodo compreso tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012. In tutti gli altri casi, se non è stata precedentemente presentata una richiesta, non è possibile effettuare la conversione.

Quanto valgono le banconote ancora non convertite

Secondo una stima fatta da Bloomberg, nonostante il termine ultimo per la conversione delle lire sia passato ormai da 10 anni, gli italiani avrebbero ancora un tesoretto di 1,2 miliardi. Tuttavia, questo oramai rimane un dato utile solamente ai collezionisti perché la Banca d'Italia difficilmente recupererà tali somme.

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