04 Aprile 2021
Clochard, homeless (LaPresse)
E’ allarme povertà in Italia, sono oltre 10,4 milioni di persone a rischio indigenza. La situazione non risulta florida: si registrano circa 4 milioni di disoccupati e 6,3 milioni di instabili o economicamente deboli, cresce in maniera esponenziale il numero degli italiani che non arrivano a fine mese. Il dato è stato estrapolato da uno studio effettuato dal Centro studi di Unimpresa, si riferisce alla fine del 2020 e registra un aumento della povertà del 13% (1,2 milioni di soggetti) rispetto al 2015.
Una crescita importante a cui l’emergenza sanitaria ha sicuramente dato una forte spinta. Il dato che allarma ulteriormente è che ai 4 milioni di disoccupati, dobbiamo sommare le persone che lavorano in condizioni di instabilità: contratti di lavoro a tempo determinato, sia quelli part time (776mila persone) sia quelli a orario pieno (1,9 milioni); vanno poi considerati i lavoratori autonomi part time (711mila), i collaboratori (225mila) e i contratti a tempo indeterminato part time (2,7 milioni).
"Per evitare che questa area di disagio sociale cresca ancora di più, bisogna andare ben oltre quei 32 miliardi di euro stanziati col decreto Sostegni, che non bastano, e questo il governo di Mario Draghi deve capirlo rapidamente: la nostra sensazione è che, nonostante l'indiscussa competenza delle figure chiamate a ricoprire gli incarichi più alti in questo esecutivo, non ci sia il necessario contatto con la realtà", commenta il vicepresidente di Unimpresa, Salvo Politino.
"C’è un fattore tempo che è fondamentale: lo scostamento di bilancio era stato approvato a dicembre, il decreto che stanzia quei fondi è del 19 marzo e i primi bonifici, assicura il governo, dovrebbero arrivare intorno alla metà di aprile. Vuol dire oltre 100 giorni per un pacchetto di aiuti che, in ogni caso, risponde solo parzialmente alle drammatiche esigenze che stiamo affrontando", aggiunge il vicepresidente di Unimpresa, secondo il quale "occorre mettere le imprese in condizione di trattenere i lavoratori e di tornare a crescere per assumere, solo così non avremo più poveri nel nostro Paese".
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