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Riforma fiscale, Confindustria: "Rimodulare l'Irpef, eliminare l'Irap"

Lo ha detto il vicedirettore di Confindustria Emanuele Orsini in un'audizione alla commissione Finanza della Camera

12 Febbraio 2021

Per rilanciare il Paese e la sua economia serve ridisegnare il sistema fiscale. A dirlo Emanuele Orsini, vicepresidente di Confindustria, durante un’audizione in commissione Finanza della Camera.

“Oggi l'Irpef, l'imposta principale del nostro ordinamento, sembra uscita dal bisturi del Dr. Frankenstein: tenuta solo dal filo ideale di tassare il reddito personale." Serve un progetto di riforma a tutto tondo che riguardi non solo l'Irpef ma l'intero sistema fiscale" ha sottolineato il rappresentante di Confindustria.

Per Orsini, tuttavia, i 2 miliardi stanziati l’anno, non sono sufficienti: “Le risorse stanziate sono esigue. Recuperare risorse dall'evasione va bene, ma non offre garanzie. Servirà quindi rimodulare il prelievo nelle imposte e tra le imposte del sistema fiscale".

"La progressività dell'Irpef va ridisegnata, regolarizzare l'andamento delle aliquote effettive è una priorità. Nel farlo, va alleggerita la pressione sui redditi medi, eliminando i disincentivi ad aumentare il reddito, in particolare sopra i 28 mila euro, soglia oltre la quale l'attuale modello produce le distorsioni più ampie" ha spiegato il vicepresidente di Confindustria, ribadendo che "questo sistema è un disincentivo al lavoro e alla produttività".

"L'Irap è un'imposta che ha fatto il suo tempo. Dopo la cancellazione temporanea dei versamenti del tributo dovuti nel 2020, il Legislatore ha un'occasione storica per eliminarla del tutto. Si avrebbero enormi benefici in termini di semplificazione e attrazione di nuovi investimenti". Confindustria è pronta a fare la sua parte" . "Anche la tassazione delle imprese va migliorata", ha proseguito Orsini.

"Riguardo l'imposta patrimoniale il tema non è "se" introdurne una, ma come riorganizzare le 17 che abbiamo già". "Gran parte del dibattito sull'imposta patrimoniale in Italia si concentra intorno agli immobili residenziali e alla prima casa. Un catasto obsoleto, la cui riforma è lunga e costosa, la congiuntura e le esperienze del passato invitano alla cautela", ha concluso. 

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