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Banca Generali, risultati preliminari 2020: utile a €274,9 milioni (+1%), ricavi +7%

"Confermiamo modello di business basato su crescita sostenibile e creazione di valore per i nostri azionisti", dichiara L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa

10 Febbraio 2021

Banca Generali, risultati preliminari consolidati al 31 dicembre 2020

Il Consiglio di Amministrazione di Banca Generali, riunitosi sotto la presidenza di Giancarlo Fancel, ha approvato i risultati preliminari consolidati al 31 dicembre 2020.

L’Amministratore Delegato e Direttore Generale di Banca Generali, Gian Maria Mossa, ha commentato: “Un risultato molto solido di cui siamo orgogliosi per l’impegno e la determinazione che esprime e di questo desidero ringraziare tutti i nostri banker e colleghi. In un anno così complesso caratterizzato dall’emergenza sanitaria e dalla crisi economica siamo stati in grado di stare ancor più vicini ai clienti e proteggere al meglio i patrimoni come si evince dai picchi di masse, flussi di raccolta e risparmi sotto advisory evoluta. Nonostante gli oneri straordinari ed aliquota fiscale più elevata, ci lasciamo alle spalle il miglior anno nella storia della banca e ci presenteremo agli azionisti in assemblea con una proposta di dividendo importante, confermando un modello di business basato su crescita sostenibile e creazione di valore per i nostri azionisti. Siamo entrati nell’ultimo anno di piano triennale convinti di rispettare i target prefissati ed in molti casi di superarli, forti della costante crescita nella diversificazione dei ricavi e nella forza della leva operativa, con asset in crescita e costi sotto controllo. A prescindere dalle incognite dalla pandemia, l’attenzione che ci giunge da tanti professionisti interessati a valorizzare le proprie competenze nel private e nel wealth management e la forte domanda di consulenza dalla clientela, ci fanno guardare con ottimismo al 2021”.

Risultati economici consolidati al 31 dicembre 2020

L’esercizio 2020 si è chiuso con un utile di €274,9 milioni (+1%) migliorando ulteriormente gli eccellenti risultati dello scorso anno e mostrando una crescita in tutte le principali voci di bilancio, pienamente in linea con gli obiettivi del piano triennale, sia in termini di sviluppo, sia di diversificazione e sostenibilità dei ricavi.

L’analisi dei profitti nella componente ricorrente (€158,8 milioni, +6,9%) conferma la solidità della crescita grazie all’efficacia delle numerose iniziative per la diversificazione dell’offerta prodotti e dei servizi, oltre alla consueta efficienza gestionale capace di contenere la base costi. Il risultato netto sconta peraltro alcune poste straordinarie di natura non-operativa, legate ad accantonamenti e innalzamento dell’aliquota fiscale, che ne hanno impatto l’aumento complessivo.

 L’elemento centrale della crescita è rappresentato dall’espansione delle masse (€74,5 miliardi, +8%) in virtù della forza e qualità del suo modello di servizio che – in un contesto senza precedenti per lo scoppio della pandemia da Covid-19 – ha risposto con efficacia alle accresciute esigenze di consulenza sul patrimonio finanziario e non-finanziario della clientela, tanto più nel segmento private. Esaminando nello specifico le principali voci di bilancio si segnala quanto segue.

Il margine di intermediazione è aumentato a €617,6 milioni (+6,9%) grazie all’incremento del margine finanziario (€109,6 milioni, +24,3%) e delle commissioni ricorrenti (€366,3 milioni, +7,0%) mentre il contribuito delle commissioni variabili (€141,8 milioni, -3,8%) è leggermente sceso dai massimi dello scorso anno. Il margine d’interesse si è attestato a €89,6 milioni (+21,1%).

Il risultato ha beneficiato dell’espansione degli attivi fruttiferi (€12,2 milioni, +12%) nel suo complesso, della tenuta della redditività del portafoglio titoli finanziari (81bps, -1bps) e di un ulteriore miglioramento dell’efficienza nella gestione della liquidità disponibile anche in virtù dell’opportuno impiego dello strumento del tiering.

I ricavi dall’attività di trading su operazioni finanziarie e dividendi (€19,9 milioni, +40,7%) sono stati guidati dall’azione di ottimizzazione del profilo del portafoglio finanziario. Le commissioni lorde ricorrenti hanno messo a segno una crescita solida (€782,4 milioni, +6,6%) trainata dalle commissioni di gestione (€675,4 milioni, +4,5%) che hanno mostrato un costante aumento dai minimi legati alla discesa dei mercati di marzo, attestandosi nel trimestre su livelli superiori a quelli antecedenti lo scoppio della pandemia. Si sottolinea come la marginalità delle commissioni di gestione su base trimestrale sia progressivamente aumentata raggiungendo i 140 bps nel quarto trimestre e dunque posizionandosi nell’intervallo di 138-142 bps indicato come obiettivo di redditività per il 2021 in sede di piano triennale. Le commissioni ricorrenti hanno beneficiato inoltre della crescita delle commissioni bancarie e d’ingresso (€106,9 milioni +22,6%) grazie ai risultati delle nuove iniziative legate ai servizi di Consulenza Evoluta (BGPA), al collocamento di prodotti strutturati e al contributo dalle attività di negoziazione per il retail, tutte arrivate a fine 2020 con risultati in linea o superiori agli obiettivi fissati per il 2021 in termini di ricavi. I costi operativi3 si sono attestati a €227,2 milioni con un incremento del 6,7% che sconta la variazione di perimetro per l’acquisizione dell’ex-gruppo Nextam e di Valeur, oltre ai costi straordinari per €1,0 milioni legati alle donazioni per l’emergenza Covid-19. Al netto di queste voci, la crescita organica dei costi “core” si attesta al 3%. Gli indici di efficienza operativa sono ulteriormente migliorati: con l’incidenza dei costi totali sulle masse a 30 bps (contro i 31bps di fine 2019) mentre il Cost/Income ratio, su basi rettificate per le componenti non ricorrenti, quali le commissioni variabili, è risultato al 37,8% (31,5% il livello reported) confermando dunque l’efficienza operativa della Banca su livelli di assoluto rilievo Il risultato del periodo include accantonamenti e rettifiche di valore nette e i contributi e oneri relativi al sistema bancario per €42,8 milioni, di cui €8,1 milioni legati ad oneri non ricorrenti. Nello specifico €5,9 milioni si riferiscono alla riduzione del tasso di attualizzazione applicato alla valutazione statistico-attuariale dei fondi previdenziali. Altri €2,2 milioni si riferiscono ai recenti interventi straordinari legati al FITD bancario per il salvataggio di Carige e della Banca Popolare di Bari.

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