26 Gennaio 2021
Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso la stime di crescita per l'Italia nel 2021. Dopo una contrazione inferiore alle attese nel 2020, quando il Pil è calato del 9,2%, malgrado la previsione era del -10,6% previsto in ottobre, l'economia quest'anno crescerà del 3,0%. Esattamente 2,2 punti percentuali in meno rispetto alle previsioni. Mentre nel 2022 il Pil è stimato crescere del 3,6%, l'1,0% in più alle stime di ottobre.
Non solo noi navighiamo in acque agitate. Il Fmi ha rivisto al ribasso anche le stime di crescita per il 2021 di Germania, Francia e Spagna. I tedeschi potranno crescere del 3,5% quest'anno (-0,7 punti percentuali rispetto alle stime di ottobre) e del 3,1% nel 2022 (invariata). Il pil francese è previsto in ripresa del 5,5% nel 2021 (-0,5 punti), e del +4,1% nel 2022 (+1,2 punti). Infine la Spagna, che secondo il Fmi, avrà un Pil in crescita del 5,9% (-1,3 punti) quest'anno e del 4,7% nel 2022 (+0,2).
Cresce meno della attese anche il Pil di Eurolandia, segnando un +4,2%, con un 1 punto percentuale in meno rispetto alle previsioni di ottobre. Per il 2022 la crescita è stata invece rivista al rialzo di 0,5 punti al 3,6%. Lo ha affermato sempre il Fondo monetario, prevedendo inoltre per gli Stati Uniti un pil in aumento quest'anno del 5,1%, cioè di 2 punti percentuali in più rispetto alle stime di ottobre. Nel 2022 la crescita americana è stata invece rivista al ribasso di 0,4 punti rispetto alle attese al 2,5%.
Le perdite complessive per la produzione mondiale per colpa del Covid, rispetto alle previsioni pre-pandemia, ammontano a 22.000 miliardi di dollari nel periodo 2020-2025. Lo ha affermato il capo economista del Fmi, Gita Gopinath. "La contrazione economica mondiale del 2020 - dice - seppur inferiore alle attese (-3,5% invece del -4,4% previsto in precedenza) resta la peggiore dalla Grande Recessione". E ancora: "150 paesi nel 2021 avranno redditi pro capite inferiori ai livelli del 2019".
Infine: "Rimane necessario agire rapidamente per un ampio accesso ai vaccini e medicinali" contro il Covid per "correggere le profonde disuguaglianze che esistono al momento". Le nuove varianti del virus "ricordano come la pandemia non è finita fino a quando non è finita ovunque".
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