12 Novembre 2025
Si è laureato in Medicina, con una tesi sulle funzionalità del cuore, il giovane studente palermitano Mauro Glorioso che, nel gennaio 2023 dovette affrontare il dramma della tetraplegia dopo essere stato colpito da una bici elettrica di oltre 20 chili lanciata dai Murazzi sul Lungo Po.
Oggi, 6 novembre, per lui è un giorno di festa. Prima un lungo applauso, poi la discussione della tesi col professor Paolo Fonio, su un argomento quanto mai significativo: "La valutazione della funzione biventricolare tramite CCT in pazienti con recenti STEMI". Era il gennaio di due anni fa quando Mauro Glorioso fu colpito da una bici scagliata dai Murazzi in pieno centro a Torino, da un gruppo di ragazzi. Glorioso si trovava insieme agli amici quando una bicicletta di 23 chili, caduta da circa dieci metri d'altezza, gli piombò addosso lasciandolo sospeso tra la vita e la morte.
All'epoca, Glorioso frequentava il quinto anno della facoltà di Medicina e Chirurgia presso l'Università di Torino. Carriera accademica che dovette interrompersi bruscamente a causa di lunghi ricoveri e periodi riabilitativi. Mesi di paura, nei quali "l'unica voce che parlava era quella del dolore" ha ricordato il giovane. Tutti i responsabili del fatto erano stati condannati per tentato omicidio e ad uno in particolare, Victor Ulinici, colui che secondo i giudici ebbe il "ruolo da leader", sono stati dati 16 anni. Ma la tetraplegia è rimasta, e nonostante questa Mauro Glorioso ha saputo vincere la sua battaglia portando a termine i suoi studi.
"Oggi non è l'unico giorno felice dopo quello che mi è successo. L'università mi è stata molto vicina nei momenti duri. Al processo in corso preferisco non pensare, preferisco pensare al futuro" ha detto il 25enne annunciando l'inizio di un nuovo percorso, quello della specializzazione a luglio. Anche il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo, è intervenuto sul caso di Mauro Glorioso, definendolo "un esempio incredibile per tanti giovani, per tanti adulti". Tutto era ripreso a maggio 2024 quando l'Università di Torino gli aveva permesso di proseguire gli studi a Palermo. "Ciascuno di noi - ha aggiunto Lo Russo - può solo lontanamente immaginare, se ci riesce, quale può essere il cambio di vita di un episodio di questo tipo".
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