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Paderno Dugnano, killer Riccardo Chiaroni rinuncia all'Appello, aveva ucciso genitori e fratello 12enne nel 2024: "Accetto condanna a 20 anni, sono responsabile"

Il 19enne, condannato a 20 anni per l’uccisione dei genitori e del fratello, sceglie di non impugnare la sentenza. Il legale: “Un passo di consapevolezza”

06 Novembre 2025

Strage di Paderno Dugnano, il trionfo del nichilismo e della morte del Padre: il movente è il nulla

Fonte: Facebook, @Francesco Filograsso

Il killer della strage di Paderno Dugnano, l'allora 17enne Riccardo Chiaroni, ha rinunciato al secondo grado di giudizio. Ha infatti dichiarato tramite il suo legale che ha "accettato la condanna a 20 anni di prigione", riconoscendosi come "responsabile" degli omicidi del fratello minore, della madre e del padre nel 2024.

Paderno Dugnano, killer Riccardo Chiaroni rinuncia all'Appello, aveva ucciso genitori e fratello 12enne nel 2024: "Accetto condanna a 20 anni, sono responsabile"

Riccardo Chiaroni, il giovane di 19 anni che nel 2024 uccise i genitori e il fratellino di 12 anni nella villetta di famiglia a Paderno Dugnano, ha deciso di rinunciare al ricorso in appello contro la condanna a 20 anni di reclusione. La sentenza, pronunciata lo scorso giugno dal Tribunale per i minorenni di Milano, rappresentava già la pena massima prevista per il triplice omicidio commesso quando il ragazzo aveva 17 anni.

«Vuole scontare la pena e continuare il suo percorso di cure e studio all’interno dell’istituto minorile», ha spiegato il suo avvocato, Amedeo Rizza, sottolineando come la decisione arrivi dopo «mesi di riflessione e presa di coscienza». Durante la detenzione, Chiaroni ha conseguito la maturità e ha iniziato studi universitari, mostrando, secondo la difesa, «la volontà di affrontare le proprie responsabilità».

Il legale ha precisato che, dal punto di vista tecnico, sarebbe stato possibile presentare appello, contestando il mancato riconoscimento del vizio parziale di mente indicato nella perizia psichiatrica e la "pena eccessiva" rispetto alle attenuanti generiche riconosciute con prevalenza sulle aggravanti. Tuttavia, il giovane ha scelto di non impugnare la decisione "per non prolungare il dolore e per dare un senso alla condanna".

La strage avvenne nella notte tra il 31 agosto e il 1° settembre 2024. Secondo la ricostruzione, Chiaroni aggredì e uccise i genitori e il fratello minore con oltre cento coltellate. Arrestato poche ore dopo, confessò il delitto, descritto dai giudici come frutto di un "profondo disagio interiore e di una visione distorta della realtà".

Nelle motivazioni della sentenza, i magistrati scrissero che il giovane "riteneva di raggiungere l’immortalità attraverso l’eliminazione della propria famiglia". Ora, con la rinuncia all’appello, Chiaroni accetta definitivamente la condanna e sceglie di proseguire il proprio percorso riabilitativo all’interno del carcere minorile.

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