Global Sumud Flotilla, Scotto choc: "Volo di rimpatrio infernale, passeggeri israeliani ci hanno insultato chiamandoci 'terroristi'"

Il deputato Pd Arturo Scotto denuncia gli insulti e le umiliazioni subite sul volo di rimpatrio da Israele dopo la missione umanitaria con la Flotilla per Gaza

Man mano che i giorni passano, più testimonianze choc vengono riportate dagli attivisti che sono stati a bordo della Global Sumud Flotilla. Il deputato del Pd Arturo Scotto ha denunciato il trattamento "infernale" riservato da Israele ai 4 politici italiani fatti rientrare su un volo di linea di Tel Aviv. Il piddino ha raccontato: "Un'esperienza orribile, tutti i passeggeri israeliani continuavano a insultarci, a umiliarci, a fischiarci e ci chiamavano 'terroristi'".

Global Sumud Flotilla, Scotto choc: "Volo di rimpatrio infernale, passeggeri israeliani ci hanno insultato chiamandoci 'terroristi'"

Eravamo soli, senza tutela diplomatica, mentre ci insultavano da ogni parte”. È un racconto amaro quello di Arturo Scotto, deputato del Partito Democratico, tra i parlamentari italiani fermati dalle autorità israeliane dopo la partecipazione alla Global Sumud Flotilla, la missione civile diretta a Gaza per rompere il blocco navale e consegnare aiuti umanitari.

Intervistato da Un Giorno da Pecora su Rai Radio1, Scotto ha descritto i momenti più difficili del rientro forzato in Italia: La prima cosa che ho fatto è stata andare in questura a denunciare l’esercito israeliano: mi hanno sequestrato il telefono, mai restituito. È un furto vero e proprio, mi hanno rubato anche otto pacchetti di sigarette”.

L’episodio più grave, però, si sarebbe consumato a bordo dell’aereo che lo riportava in patria. “Saliti sul volo, ci hanno fatto sedere negli ultimi posti. A quel punto il capitano ha annunciato ai passeggeri che a bordo c’erano ‘quattro parlamentari italiani della Flottiglia Hamas’. Lo ha fatto apposta, per scatenare la reazione della gente”.

Il risultato è stato immediato: insulti, fischi e contestazioni per tutto il viaggio. “Da terra già ci gridavano contro mentre salivamo a bordo. In aereo, un ragazzino continuava a passare davanti a noi urlandoci che eravamo terroristi e amici di Greta. È andato avanti per tre ore. Nessuno è intervenuto, né il personale né la nostra ambasciata”.

Scotto parla di una vera e propria umiliazione, aggravata dall’assenza di rappresentanti italiani o militari di accompagnamento: “Eravamo completamente soli, abbandonati".

Il parlamentare ha ribadito che la Flotilla agiva “nel pieno del diritto internazionale” e che Israele ha violato le norme marittime intercettando l’imbarcazione in acque internazionali. Ma, più delle violazioni formali, a colpirlo è stata la ferocia simbolica del viaggio di ritorno: “Essere trattati da terroristi solo perché portavamo aiuti umanitari a Gaza — conclude — è l’immagine più chiara della deriva morale di questo conflitto”.