11 Giugno 2025
Villa Pamphili, fonte: LaPresse
Nuovi risvolti in merito ai cadaveri trovati a Villa Pamphili, a Roma. La donna non faceva uso di droghe, ed in un cestino è stato trovato il vestitino rosa della bimba di 6 mesi, forse gettato dal killer. Dai primi risultati delle analisi tossicologici effettuate nell'ambito dell'autopsia è emerso come la donna non fosse una senzatetto: le sue unghie erano coperte di smalto, i capelli in ordine calati sulla fronte, le gambe depilate. In sostanza, l'aspetto era ben curato. Tutto il contrario delle ricostruzioni che si erano fatte negli ultimi giorni, che sostenevano come la donna fosse una "clochard". Oltre a questi aspetti, sono state anche diffuse le foto dei suoi tatuaggi.
I test hanno escluso l'uso di droghe per quanto riguarda la donna, il cui cadavere è stato trovato a Villa Pamphili assieme a quella di sua figlia, una neonata di 6 mesi. Gli esami non finiscono qui e proseguiranno nei prossimi giorni in maniera più approfondita per verificare la presenza nel corpo della vittima di altri tipi di droghe, tra cui quelle sintetiche. Gli inquirenti hanno inviato le sue impronte digitali e il profilo Dna anche alle banche dati estere nel tentativo di identificarla, poiché in quelle nazionali non sono state trovate tracce di lei.
Madre e figlia sono morte in momenti diversi, forse a distanza di 4 giorni l'una dall'altra. Minore è stato la distanza di tempo del ritrovamento dei due corpi.
In un cestino è stato trovato il vestitino rosa della bimba, forse gettato dal killer. La magistratura spera che il killer abbia potuto lasciare sue tracce sul vestito e su altri oggetti trovati accanto al cadavere.
Il killer avrebbe soffocato la piccola di 6 mesi dopo averla picchiata, e occultato il cadavere della madre sotto un telone nero, probabilmente recuperato da qualche cantiere a 150 metri di distanza, una donna di circa 30 anni. La morte della madre potrebbe essere avvenuta per cause naturali 4 o 7 giorni prima di sabato, il giorno del ritrovamento di entrambi i cadaveri.
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