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Licenziata maschera della Scala di Milano per aver gridato "Palestina libera" davanti a Meloni, è una studentessa universitaria

A darne notizia è la Cub Informazione & Spettacolo del Teatro in una nota: "È arrivato il verdetto ghigliottina della direzione nei confronti della giovane donna del personale di sala che dalla prima galleria ha urlato 'Palestina libera'"

30 Maggio 2025

Licenziata maschera della Scala di Milano per aver gridato "Palestina libera" davanti a Meloni, è una studentessa universitaria

Fonte: imagoeconomica e LaPresse

Una maschera del teatro la Scala di Milano è stata licenziata per aver gridato "Palestina libera" lo scorso 4 maggio mentre la premier Meloni faceva il suo ingresso nel Palco reale. "È arrivato il verdetto ghigliottina della direzione nei confronti della giovane donna del personale di sala che dalla prima galleria ha urlato 'Palestina libera'": a darne notizia è la Cub Informazione & Spettacolo del Teatro in una nota. "Metteremo in campo - scrive ancora il sindacato scaligero - tutte le azioni sindacali per difendere questa coraggiosa ragazza a cui va la nostra massima solidarietà".

Si tratta di una studentessa universitaria, che aveva deciso di mostrare vicinanza a Gaza con questo grido. Urlo che si era a malapena percepito, visto che la giovane era stata fermata praticamente subito. La studentessa aveva anche uno striscione che non è riuscita a srotolare in quanto era stata bloccata dalla Digos.

Licenziata maschera della Scala di Milano per aver gridato "Palestina libera" davanti a Meloni

Tuttavia, questo grido di protesta è costato caro alla giovane maschera della Scala, che è stata licenziata. La Cub, che ha dato la notizia, ha sottolineato: "Sono milioni i giovani nel mondo che stanno manifestando per fermare il genocidio in atto a Gaza. Evidentemente per la direzione la giovane ha detto qualcosa da punire severamente. Nel provvedimento di licenziamento, firmato dal soprintendente Fortunato Ortombina, viene sottolineato che ella ha tradito la fiducia disobbedendo a ordini di servizio ma a noi vien da dire che lei ha dato retta alla sua coscienza".

La Cub attacca anche il teatro, che per "compiacenza" verso la premier, "offre la testa della ribelle che intendeva denunciare il silenzio complice del suo governo verso il genocidio che si compie tutti i giorni a Gaza". "In questo Teatro sembra di assistere al restringimento di tutti gli spazi democratici in sintonia col decreto sicurezza che il governo ha appena sfornato".

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