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Vaccino Covid, ennesimo sparo nel buio della Commissione Ue: gravi problemi di sicurezza per nuovo farmaco “Kostaive” a base di RNA autoreplicante

"Kostaive" è un prodotto farmaceutico a base di vescicole lipidiche artificiali contenenti molecole di RNA autoamplificanti (saRNA) che codificano la proteina Spike del SARS-CoV-2

26 Maggio 2025

Vaccino

Vaccino (fonte foto Lapresse)

Lo scorso febbraio, come racconta Maurizio Federico, direttore dell'ISS, la Commissione Europea ha concesso l'autorizzazione all'immissione in commercio di "Kostaive". Si tratta di un prodotto farmaceutico a base di vescicole lipidiche artificiali contenenti molecole di RNA autoamplificanti (saRNA) che codificano la proteina Spike del SARS-CoV-2. L'indicazione per Kostaive è l'induzione di un'immunità protettiva contro il COVID-19.

I saRNA si basano sui genomi degli alfavirus, una famiglia di virus che possono essere trasmessi all'uomo da zanzare e zecche. Il genoma degli alfavirus è costituito da un singolo filamento di RNA a polarità positiva. Le proteine non strutturali replicative sono codificate da sequenze situate all'estremità 5' del genoma, mentre le sequenze di RNA codificano le proteine strutturali all'estremità 3'. Nel caso di Kostaive, il genoma dell'alfavirus è ingegnerizzato in modo che le sequenze che codificano per le proteine strutturali vengano sostituite con sequenze specifiche per la proteina Spike di SARS-CoV-2. In questo modo, il gene Spike viene tradotto da RNA subgenomici nella fase tardiva del ciclo di replicazione dell'RNA. È stato già pubblicato da diversi autori che il genoma degli alfavirus, anche se privo delle sequenze che codificano per le proteine strutturali (come nel caso di Kostaive), può diffondersi attraverso vescicole extracellulari.

Quali potrebbero essere le conseguenze in vivo? Le vescicole extracellulari che incorporano il saRNA possono penetrare in cellule e tessuti sia vicini che distanti. In questo modo, la diffusione di queste vescicole extracellulari può determinare un'espansione dei saRNA simile a ciò che accade per i virus, anche se ovviamente con cinetiche molto più rallentate. È importante sottolineare che le vescicole extracellulari, a differenza della maggior parte delle specie virali, possono colpire qualsiasi tipo di cellula grazie ai loro molteplici meccanismi di ingresso. Inoltre, le vescicole extracellulari di una specie animale possono penetrare in cellule di specie anche filogeneticamente distanti. Ad esempio, le vescicole extracellulari di cellule di insetto possono penetrare facilmente in cellule umane.

A questo proposito, è stato riportato che le vescicole extracellulari che incorporano il genoma degli alfavirus (che sono alla base dei vaccini autoreplicanti) si replicano nei polmoni in modo piuttosto efficiente, sorprendentemente molto più efficiente rispetto al virus parentale.

Per completare lo scenario, va anche considerato che quantità ben rilevabili di vescicole extracellulari sono state trovate associate al condensato dell'aria espirata negli esseri umani.

Con queste premesse, non si può escludere in linea di principio che i soggetti iniettati con Kostaive possano trasmettere il saRNA che esprime Spike attraverso le vescicole extracellulari espirate.

Per tutti questi motivi, ritengo che l'autorizzazione alla commercializzazione di Kostaive debba essere riconsiderata almeno fino a quando questi gravi problemi di sicurezza non saranno approfonditi.

Lo STUDIO del dottor Maurizio Federico sui vaccini mRNA autoreplicanti

Lo studio, intitolato "Il potenziale della diffusione dell'RNA autoreplicante mediata dalle vescicole extracellulari e un modo per mitigarlo", mette in luce come l'mRNA potrebbe diffondersi in maniera "non necessaria e indesiderata" in tutto il corpo, causando problemi di salute. Nello studio viene però proposto un modo per controllare questa "eccessiva propagazione intercellulare", attraverso l'uso di una specifica proteina. 

https://www.ilgiornaleditalia.it/news/cronaca/708711/vaccino-covid-autoreplicante-possibile-diffusione-indesiderata-di-rna-nel-corpo-con-rilevanti-problemi-di-sicurezza-studio-dott-maurizio-federico.html 

Vaccini Covid a mRNA replicanti con produzione perenne di Spike, il siero Replicon in Giappone

Replicon, anche conosciuto come ARCT-154 o sa-mRNA (Self Amplifyng mRNA), è una nuova iniezione di RNA auto replicante, capace di creare incessantemente copia di sé stesso (ovvero di proteina Spike e trascritto genetico), allo scopo di indurre conseguentemente nell’organismo la produzione di anticorpi contro le infezioni da Covid-19I replicons (così vengono chiamati i nuovi vaccini basati su tale tecnologia) codificano il proprio meccanismo di replicazione per produrre perennemente copie di proteina Spike, direttamente dopo la somministrazione nelle cellule bersaglio, utilizzando particelle di Virus Respiratori Sinciziali (VRS) o veicoli non virali come liposomi o nanoparticelle lipidiche o solide, il che riduce drasticamente la quantità iniziale di mRNA richiesta. È stato sviluppato uno spettro diversificato di replicons, per diverse applicazioni come vaccini multivalenti e terapeutici contro il cancro. I replicons indurrebbero potenti risposte umorali e cellulari con effetti avversi al momento sconosciuti. A destare preoccupazione dunque sarebbero quest’ultimi, oltre alla resistenza ambientale dei virus utilizzati come vettori di trasmissione, in quanto potrebbero causare nuove epidemie letali trasmesse da una specie all'altra.

https://www.ilgiornaleditalia.it/news/salute/647141/vaccini-covid-mrna-replicante-produzione-perenne-proteina-spike-giappone-autorizzata-commercializzazione-replicon.html 

Chi è Maurizio Federico, Direttore del Centro Nazionale per la Salute Globale dell'Istituto Superiore di Sanità

Il dott. Maurizio Federico, esperto virologo e responsabile del Centro Nazionale per la Salute Globale dell'Istituto Superiore di Sanità. Si è laureato nel 1982 in Scienza Biologiche all'Università di Roma La Sapienza (110 e lode). Dopo la laurea, Maurizio Federico ha svolto un internato presso il laboratorio di Virologia dell'Iss. E ancora: tra il 1985 e il 1992 è stato ricercatore presso il laboratorio di virologia dello stesso Istituto superiore di sanità; tra il 1992 e il 2005 è stato ricercatore di ruolo presso il Dipartimento di malattie infettive e parassitarie; dal 2006 ad oggi è direttore del reparto "Patogenesi e Retrovirus" presso il centro nazionale AIDS. E, infine, dal 2007 ad oggi anche Dirigente di ricerca presso il Centro Nazionale AIDS dell'Iss.

Di Maurizio Federico, Direttore del Centro Nazionale per la Salute Globale dell'Istituto Superiore di Sanità

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