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Settala (MI), 50enne marocchino Khalid Achak uccide la moglie Amina Sailouhi a coltellate, la figlia di 10 anni chiama il 118: "Papà ha ucciso mamma", arrestato

L'uomo era ubriaco al momento dell'arresto e ha confessato di aver compiuto il delitto; era già stato denunciato dalla donna nel 2022

04 Maggio 2025

Settala (MI), 50enne marocchino Khalid Achak uccide la moglie Amina Sailouhi a coltellate, la figlia di 10 anni chiama il 118: "Papà ha ucciso mamma", arrestato

Tragedia familiare nel Milanese nella giornata di sabato 3 maggio. A Settala, una donna di 43 anni, Amina Sailouhi, di origine marocchina, è stata uccisa dal marito, Khalid Achak, connazionale di 50 anni. A lanciare l’allarme è stata la loro figlia di 10 anni, che ha chiamato il 118 raccontando quanto appena accaduto: "Papà ha ucciso mamma", queste sarebbero state le parole della piccola ai soccorsi. 

Settala (MI), 50enne marocchino Khalid Achak uccide la moglie Amina Sailouhi a coltellate, la figlia di 10 anni chiama il 118

I carabinieri della compagnia di San Donato Milanese sono intervenuti rapidamente in via Cerca. All’arrivo, i militari hanno messo in salvo la bambina, che stava lasciando l’edificio seguita dal padre in evidente stato di alterazione. Successivamente, sono saliti al terzo piano dell’abitazione familiare dove hanno trovato il corpo senza vita della donna, con diverse ferite da arma da taglio. La donna, già in pigiama, sarebbe stata aggredita mentre stava andando a dormire: il corpo è stato trovato accanto a un materasso messo a terra, in camera da letto.

L’uomo è stato arrestato con l’accusa di omicidio aggravato e condotto nel carcere di San Vittore. Al momento dell'arresto il 50enne era ubriaco e avrebbe ammesso il delitto: "L'ho ammazzata, l'ho ammazzata io", sarebbero state le parole rivolte ai carabinieri. Il marocchino era già stato denunciato dalla moglie nel 2022 per maltrattamenti, in quanto era stata minacciata di morte e picchiata. La bambina, illesa ma profondamente scossa, è stata affidata a un parente. Secondo quanto riferito dai vicini, l'uomo era spesso ubriaco e molesto. 

La famiglia era seguita dai servizi sociali. Lo ha detto Massimo Giordano, sindaco di Settala, davanti all'abitazione in cui si è consumato, sabato sera, il femminicidio. "Tutte le procedure di controllo e assistenza erano state attivate", ha detto ai giornalisti sottolineando che i servizi sociali sono "già attivi per il prosieguo delle vicende che riguardano la figlia minorenne, che è quello che in questo momento ci sta più a cuore".

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