Il20 maggio ci sarà il primosopralluogoal terminal Psa di Pra’ la prima parte della consulenza tecnica che dovrà stabilire come sia potuta accadere la tragedia in cui ha perso la vita il portualeGiovanni Battista Macciò, morto il 18 dicembre scorso, schiacciato dalla ralla guidata dal collega Patrizio Randazzo. A sei mesi dall’infortunio mortale è difficile dimenticare le immagini del mezzo che dopo aver fatto inversione sembra puntare dritto verso la ralla ferma dietro la quale il lavoratore 52enne stava lavorando per verificare i sigilli di un container. E’ stato preso in pieno e non ha avuto scampo. Ferito il collega che era seduto al posto di guida della ralla ferma colpita da quella di Randazzo. Quest’ultimo si è difeso dicendo di aver avuto un colpo di sonno dovuto al troppo lavoro e a un farmaco, ma ora sarà l’ingegnere fiorentino Filippo Begani, consulente tecnico della procura e specializzato in ricostruzioni cinematiche di sinistri stradali a dover approfondire e ricostruire in loco quanto accaduto con l’ausilio di simulazioni, calcoli e software compresa l’IA .
Alcuni degli indagati hanno nominato come perito di parte il genovese Marco Sartini, considerato il massimo esperto nelle perizie cinematiche in città. La base dell’incidente probatorio è costituita dagli accertamenti e dalle misurazioni fatte subito dopo l’incidente dallapolizia stradalee dagli specialisti delloPsal della Asl3. Al pm hanno fornito in questi mesi una grande mole di materiale tecnico (che riguarda la dinamica del fatto ma anche tutti gli aspetti legati all’organizzazione del lavoro sul piazzale, alla formazione dei dipendenti e alla sorveglianza sanitaria relativa ai lavoratori impiegati nelle diverse mansioni al terminal e a tutta la documentazione relativa ai mezzi utilizzati).
La ralla utilizzata da Randazzo, sulle carte, è risultata perfettamente nuova e funzionante, completa di tutte le certificazioni relative alla manutenzione. Ma il mezzo è sotto sequestro dal 18 dicembre e sarà solo il 20 maggio che per la prima volta i consulenti tecnici potranno metterla in moto per ispezionarla e verificare che non ci sia stato un guasto. E’ quando richiede uno dei quesiti posti dall'accusa, così come se sulla base di quanto risulta dalla documentazione sanitaria e dagli accertamenti clinici le condizioni psico-fisiche di Randazzo possano o meno aver inciso sulla sua condotta alla guida. Al centro della perizia ci saranno poi le misurazioni della dinamica che ha portato all’impatto che devono calcolare velocità del mezzo e la direzione inspiegabile che ha preso. Dal filmato in molti hanno notato due possibili momenti di frenata (a indicarli sembrano essere proprio le luci dei freni) ma saranno proprio i calcoli tecnici a dover dire se ci sono stati oppure no analizzando lo spazio di manovra e la velocità massima del mezzo, che è di 30 Km/h.
Oltre a Randazzo sono indagati per omicidio colposo in concorso anche Antonio Benvenuti, console della Compagnia Unica, e diversi dipendenti del Psa. La corresponsabilità del console della Culmv e dei dipendenti del terminal è ipotizzata dall’accusa in relazione agli aspetti relativi all’organizzazione del lavoro nel piazzale, a partire dal rispetto della normativa sulla sicurezza.
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