02 Aprile 2025
Sara Campanella e Stefano Argentino, fonte: telegram, @Ultimora
Oggi è il giorno dell'interrogatorio per Stefano Argentino, lo studente di 27 anni che è accusato dell'omicidio di Sara Campanella avvenuto in strada a Messina. Il ragazzo si era dato alla fuga dopo il delitto, rifugiandosi nella casa vacanze di proprietà della madre a Noto, dove è stato arrestato dalle forze dell'ordine. L'ipotesi è che il killer sia stato aiutato nella fuga da "soggetti terzi". Il legale contattato dalla famiglia per difendere Argentino ha rifiutato il mandato, motivando la decisione come "una scelta personale".
Stando a una prima ricostruzione della dinamica, fatta grazie ai testimoni e alle immagini delle telecamere vicino allo Stadio San Filippo, Stefano Argentino avrebbe seguito Sara Campanella dalla sua uscita dal Policlinico universitario nel quale faceva tirocinio; "Il malato mi segue", avrebbe scritto alle amiche la ragazza, accorgendosi del killer. Da lì lo scoppio di una lite e lui avrebbe cercato di afferrarla: "Basta lasciami stare", raccontano di aver sentito alcuni testimoni, oltre ad altre grida poco chiare. Poi Sara sarebbe fuggita, "piangendo piegata in due, come in un evidente stato di sofferenza", prima di cadere a terra sul marciapiede. Un testimone, che era alla fermata dell'autobus dall'altra parte della strada, ha raccontato di aver visto la giovane cadere a terra e poi un "ragazzo raggiungerla con un'arma da taglio in mano", che poi sarebbe corso via mentre Sara perdeva sangue stesa terra. L'arma non è stata ancora trovata.
Dopo il delitto la fuga da Messina a Noto, nella casa vacanze di proprietà della madre; lì è stato trovato poche ora dopo l'omicidio e arrestato. L'ipotesi degli inquirenti è che sia stato aiutato a far perdere le proprie tracce. Oggi l'interrogatorio per Stefano Argentino, che non sarà rappresentato da Raffaele Leone: il legale contattato dalla famiglia ha infatti deciso di rifiutare il mandato.
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