18 Marzo 2025
Fonte: X @FrancoScarsell2
Gli investigatori sono risaliti alle ultime chat Telegram di Andrea Prospero, il ragazzo di 19 anni che si è suicidato a Perugia lo scorso gennaio. Nei messaggi tra lo studente universitario e il 18enne ai domiciliari per istigazione al suicidio sono stati trovati suggerimenti su come farla finita, foto delle medicine e frasi inequivocabili come "ammazzati". Inoltre emerge anche la decisione dei partecipanti della chat Telegram di non chiamare i soccorsi.
La conversazione tra Prospero e il 18enne è molto macabra. Il ragazzo suicida si era confidato con l'altro utente, senza averlo mai visto di persona, raccontandogli "particolari della sua vita e il suo disagio esistenziale" duranti i circa due anni in cui erano stati in contatto. Poi Prospero inizia a pensare al suicidio e il 18enne lo incita a compiere il gesto. "Ammazzati, ce la puoi fare, fallo e stai zitto", diceva in chat suggerendo anche di recarsi nello studentato e di portarsi "una corda e uno sgabello"; Prospero allora risponde che stava "pensando a una Glock", ma l'interlocutore lo dissuade: "Si e dove la compri?". Il 19enne manda poi una foto della corda e dello sgabello confessando di "non potercela fare", non volendo sentire dolore; il 18enne risponde di bersi "una bottiglia di vino" e di prendere le pastiglie di ossicodone "così non senti dolore".
Nei momenti precedenti e successivi al suicidio di Prospero si sarebbe aggiunta nella chat una terza persona, a cui però si sarebbe rivolto il 18enne ai domiciliari: "Stai parlando con un morto" aveva riferito. Il giorno dopo la morte del ragazzo, che sarà ritrovato soltanto 5 giorni dopo, un'utente della chat chiede "chiamiamo un'ambulanza?"; la risposta è spietata: "Un po' di ca**i nostri, se lo trovano con il cellulare e tutto?".
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