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Addio a Bruno Pizzul, morto a 86 anni lo storico giornalista sportivo ed ex calciatore, ha fatto la telecronaca dell'Italia in 5 Mondiali

Si è spento nell'ospedale di Gorizia dove era ricoverato da un paio di settimane, avrebbe compiuto 87 anni l'8 marzo

05 Marzo 2025

Bruno Pizzul

Fonte: X @lluanall4

È morto Bruno Pizzul, la storica voce che ha raccontato la Nazionale italiana dal 1986 al 2002. Il telecronista si è spento oggi, all'età di 86 anni. L'8 marzo ne avrebbe compiuti 87.

Morto Bruno Pizzul, iconica voce del calcio italiano

Il mondo sportivo è in lutto per la scomparsa di Bruno Pizzul, l'indimenticabile voce che ha accompagnato l'Italia nei momenti più iconici della sua storia calcistica.

Classe 1938, udinese, nasce calciatore e diventa professionista dopo essere stato ingaggiato da alcune squadre friulane (Cormonese, Pro Gorizia), da lì poi gli ingaggi nel Catania, Ischia, Udinese e Sassari Torres. Aveva interrotto la sua carriera calcistica molto presto a causa di un infortunio al ginocchio.

Laureato in giurisprudenza, aveva insegnato nelle scuole medie ed era stato assunto dalla Televisione di stato nel 1969 con un concorso per radio-telecronisti aperto ai giovani laureati del Friuli Venezia Giulia.

Un anno dopo l'assunzione, l'8 aprile 1970, aveva già commentato la sua prima partita, Juventus-Bologna, spareggio di Coppa Italia disputatasi a Como.

Il 29 maggio 1985 ha fatto la cronaca della finale della Coppa dei Campioni in un episodio tragico come la strage dell'Heysel, in cui morirono 39 persone ed oltre 600 rimasero ferite. Di quella telecronaca, negli anni successivi aveva detto: ''È stata la telecronaca che non avrei mai voluto fare. Non tanto per un discorso di difficoltà di comunicazione giornalistica, ma perché ho dovuto raccontare delle cose che non sono accettabili proprio a livello umano''.

La voce della Nazionale 

Dalla Coppa del Mondo del 1986 è diventato poi la voce delle partite della Nazionale ed è stato il telecronista delle gare degli Azzurri per 16 anni, dal 1986 al 2002, in occasione di cinque Campionati del Mondo e quattro Campionati Europei, congedandosi nell’agosto 2002 (Italia-Slovenia 0-1). Ha raccontato le Notti Magiche del Mondiale 1990, i rigori di Pasadena, ed è entrato nel cuore degli italiani con il suo "Robertobaggioooo".

Si è spento oggi nell'ospedale di Gorizia dove era ricoverato da alcune settimane, lascia la moglie Maria, 3 figli e 11 nipoti.

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