11 Ottobre 2024
Marcello Mutti - Fonte: X, @CosenzaChannel
Addio a Marcello Mutti: è morto all’età di 83 anni nella sua casa a Montechiarugolo (in provincia di Parma) il re della passata di pomodoro. L’imprenditore fu il primo a venderla in bottiglie di vetro, allo scopo di dare un segnale di garanzia e trasparenza del prodotto. "L'eredità che ci lascia è quella di vedere l'azienda come un valore, basato sull'importanza della progettualità e della costruzione. Un'azienda in cui l'attenzione e il rispetto verso le persone devono essere prioritari", ha ricordato il figlio Francesco a La Gazzetta di Parma. Dal 1994 amministratore delegato di Mutti, Francesco ha proseguito: "Mio padre è scomparso nella casa in cui è venuto al mondo. La casa all'interno dell'azienda". Quella di Marcello Mutti è stata una vita passata a Montechiarugolo, un imprenditore "che vedeva nell'azienda un valore superiore a quello del semplice profitto economico. La sua era una visione più radicata, concentrata sul lavoro, sul rispetto e sulla progettualità. Mio padre era un uomo schivo, ma di grandissimo cuore, che aveva innata la cultura del dono. Amava molto la natura e, quando la vedeva 'calpestata', ne soffriva tanto. Amava i grandi spazi naturali, quelli della pianura e quelli dell'Africa, in cui lo sguardo si perdeva nell'infinito", ha ricordato ancora Francesco Mutti.
Nato il 25 dicembre 1940 nel Parmense, dopo una laurea in Economia e Commercio Mutti si era sposato con Angelita Rossi nel 1966. A lui si deve l’intuizione che fece fare il salto di qualità all’azienda, fondata nel 1899: vendere la passata di pomodoro in bottiglie di vetro, una garanzia di trasparenza e qualità del prodotto, come ricorda il Corriere della Sera. Sotto la guida del 'Signor Mutti', come era conosciuto tra i suoi dipendenti, l’azienda con sede a Piazza di Basilicanova, frazione di Montechiarugolo (Parma), divenne uno dei simboli del Made in Italy e ottenne numerosi riconoscimenti legati alla qualità e ai metodi di produzione. Molto legato a Parma, l'imprenditore infatti parlava di sostenibilità ben prima che divenisse un tema di attualità, con un'attenzione particolare per il riuso e contro lo spreco. "Con il signor Mutti in questi 42 anni ho sempre avuto un rapporto bellissimo, diretto e di incredibile rispetto. Era una persona pura, dotata di un'intelligenza e di una sensibilità rare. Un uomo elegante, a tratti piacevolmente ironico, e di grande spessore: con la sua sincerità e raffinatezza sapeva porsi sempre in modo educato, preciso e rispettoso", ha affermato Giovanni Grossi, direttore acquisti della Mutti. "Il signor Marcello sapeva stimolare in ogni dipendente l'attaccamento all'azienda, tant'è che qui a Piazza di Basilicanova l'aria che si è sempre respirata è quella della dedizione. Aveva una premura per i suoi collaboratori fatta anche di piccoli gesti, che esprimevano il suo modo di essere. Gesti che trasmettevano immancabilmente i suoi valori: valori importanti per fare dell'imprenditoria qualcosa di straordinario, non necessariamente legato all'interesse economico, ma al benessere delle persone che lavoravano con lui. Così ogni dipendente si è sempre sentito partecipe di un cammino per creare insieme la storia dell'azienda", ha concluso Grossi.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia