31 Luglio 2024
Ma come? La Francia composita e repubblicana, fondativa della civiltà europea, la Francia carolingia che coniuga trono e altare, impone la scrittura musicale, sorregge la cristianità, la Francia della Santa Giovanna, destinata a ribaltare tutto con la Rivoluzione e che infine lancia la modernità del laicismo artistico, l’impressionismo sonoro e figurativo, le avanguardie, quella Francia lì, ridotta a un trucido, banalissimo saggio di sottocultura pop da gaypride? Proprio così, et pour cause, come abbiamo cercato di sottolineare in ripetute occasioni: la missione è sancire la definitiva scomparsa della Francia, dei francesi, dell’Europa. E della logica politica e morale, della kantiana critica della ragion pratica e pura. Fateci caso: queste Olimpiadi senza Olimpo stanno funzionando egregiamente, tra un disastro e una débacle, in una cosa: dimostrare che non è vero ciò che è reale ma il contrario ovvero la definitiva imposizione della legge irrazionale, del totalitarismo di questa ideologia strana, spericolata, che coniuga paleocomunismo anticapitalista e finanza globale, laicismo e anticristianesimo, pluralismo e censura, genderismo e filoislamismo. Quanto a dire la schizofrenia pura, l’ossimoro come stile di vita, l’aporia come barra etica. Alle Olimpiadi non esiste quello che esiste ma quello che si vorrebbe esistesse, che si pretende esista: la cerimonia di apertura mostra con evidenza incontrovertibile una parodia omosessuale dell’Ultima Cena (che la nostra Meloni pilatesca, normalizzata si limita a considerare “divisiva”) e chi l’ha concepita riesce a rivendicarla mentre la smentisce; un algerino islamico si presume donna e, benché “bocciato” ai test genetici, ottiene di combattere nel pugilato femminile dove si appresta a massacrare, forse uccidere le avversarie (ma per il nostro Malagò va bene così); la Senna è ridotta a uno Stige ma gli incapaci danno la colpa “ai cambiamenti climatici” e l’informazione miserabile spiega come e qualmente boiate del genere vadano prese sul serio. Le Olimpiadi come proiezione dell’umana follia targata woke. In Italia abbiamo un’associazione dei pediatri che sotto pandemia voleva obbligare, di fatto riuscendoci, tutti gli infanti a plurime somministrazioni a qualsiasi prezzo e oggi torna alla carica dicendo: i bambini già ammalati di miocardite “prendano in considerazione”, cioè si adeguino a subire, la successiva dose: meglio cardiopatici a vita. Gli stessi pediatri invitano i più piccoli a restare chiusi in casa con l’aria condizionata invece di respirare all’aperto dove rischiano punture di insetti e acquazzoni indotti dai cambiamenti climatici. Che uno poi si chiede se certe realtà non sarebbe meglio abolirle per manifesta irresponsabilità.
Un tempo non lontano sarebbe parso assurdo, se non impossibile, che follie del genere venissero anche solo pensate, affermate, non si dica trovassero spazio sui media, men che meno accolte e discusse come prospettive serie, concrete. Oggi trionfa la narrazione, per dire la palese invenzione che diventa, in chiave totalitaria, l’unica realtà come teorizzato dallo Schwab del WEF. Le allucinazioni rappresentano l’ultima e l’unica possibilità di confronto alla luce di una “scienza” malintesa, adulterata, essenzialmente finanza mascherata da medicina. La finanza premiante che copre tutto e tutto corrompe, che determina le sue stragi e i suoi falsi rimedi a provocare nuove stragi, in un cerchio demoniaco infinito di emergenza perenne, di dannazione perenne che alla Baronessa Siringa piace chiamare permacrisi, crisi senza fine e senza esito. Non esiste quello che c’è ma il contrario, esiste l’impossibile, l’inesistente. E siamo tenuti a vedere non quello che c’è ma quanto non c’è. Maschi travestiti da femmine che pestano su un ring, Cristi effemminati e orgiastici, mele avvelenate da consumare ogni giorno. E la totale irresponsabilità e inettitudine al potere, ogni potere, ogni carica, ogni ruolo decisionale. Nel gioco dei miraggi mettiamoci pure le grandi tragedie o vicende del mondo: l’attentato a Trump, che tutto il mondo ha visto, sparisce dal mondo virtuale dei social, dei motori di ricerca: ma sappiamo che la verità rovesciata dei social è pura finanza che foraggia gli spioni all’italiana in fama di fact checker, assoldati dal Zuckerberg di Facebook e di Instagram dove l’orecchio segato di Trump per la fucilata di un pazzo non trova posto. In compenso, cercandolo su Google lo si trova ridefinito in “evento fittizio” per dire che l’attentato che il mondo intero ha visto non è mai successo, è un miraggio globale, una allucinazione globale. E il mondo intero è tenuto a convincersene. Aberrazioni che alla fine investono la microfisica esistenziale di ciascuno di noi. Tengo un blog con la funzione adSense di Google, intesa a versarmi qualche spicciolo di pubblicità in ragione delle visite, ma mi sono accorto presto che adSense è solo un mezzo di spionaggio e di censura. Tutti i santi giorni mi arriva una mail in cui Google stigmatizza quello che scrivo, inaccettabile, incompatibile coi suoi standard esoterici, pertanto sospende il servizio pubblicitario. All’inizio non capivo, poi ho avuto conferma: erano messaggi automatici, se anche sto un mese senza scrivere, mi arrivano quotidianamente lo stesso. Ma l’intelligenza artificiale sa ignorare la realtà, procede inesorabile a mandria di bisonti virtuali. Alle Olimpiadi della Francia non più francese il cerchio si chiude: non più la Libertà di Delacroix a guidare il popolo, ma la Follia. Del resto, se il razionale fosse reale, ciò che presumeva Hegel, come avremmo potuto lasciarci avvelenare tutti in ragione di un morbo che nessuno capiva, da combattere con un antidoto che nessuno conosceva?
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