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Donna ucraina trovata morta a Ischia in un dirupo, arrestato il compagno per maltrattamenti: “Ignorata mentre agonizzava”

L'uomo avrebbe ignorato le richieste d'aiuto della donna, morta dopo una notte di agonia; le testimonianze raccontano che lui la picchiava e minacciava

17 Luglio 2024

Donna ucraina trovata morta a Ischia in un dirupo, arrestato il compagno per maltrattamenti: “Ignorata mentre agonizzava”

Marta Maria Ohryzo, fonte: social

Una donna ucraina di 33anni è stata trovata morta in un dirupo a Ischia, dopo ore di agonia. Il compagno, un russo 41enne, avrebbe ignorato le chiamate e i messaggi con cui lei gli aveva chiesto aiuto. È stato fermato dalla polizia con l’accusa di maltrattamenti.

Donna ucraina trovata morta a Ischia in un dirupo dopo ore di agonia, il compagno che "aveva ignorato le richieste d'aiuto" è ora agli arresti per maltrattamenti

La scorsa domenica Marta Maria Ohryzo, una donna ucraina di 33 anni, è stata trovata morta dai carabinieri della stazione di Barano, in un dirupo a Ischia, nella zona del Vatoliere. Di sabato, la donna era caduta da un’altezza di circa due metri, mentre passeggiava su una stradina nei pressi della roulotte dove abitava con il suo partner. Impossibilitata a muoversi, avrebbe cercato di entrare in contatto con il compagno, un russo di 41anni, tramite messaggi Whatsapp e chiamate telefoniche. L’uomo, secondo quanto riportato, avrebbe ignorato le richieste d’aiuto della donna, morto dopo una notte di agonia trascorsa nella vegetazione.

L’uomo è stato sottoposto a decreto di fermo del pm per il reato di maltrattamenti, provvedimento disposto dalla procura di Napoli ed eseguito dai Carabinieri. Importanti per le indagini, le analisi dei cellulari della donna e del compagno. Non solo l’indagato non si sarebbe attivato per soccorrere la donna, ma avrebbe addirittura raccontato, di fronte al magistrato, che nella notte tra il 13 e il 14 luglio sarebbe uscito alla ricerca della compagna, trovandola tra la vegetazione e ancora in vita. Avrebbe allora detto alla donna chele toccava dormire lì per la notte. Sul corpo della donna sono state trovate lesioni che potrebbero essere frutto della caduta ma anche di percosse precedenti. 

Le testimonianze: "La donna veniva picchiata e minacciata dal compagno, odio verso la famiglia ucraina"

Secondo quanto ricostruito dagli agenti in base alle testimonianze raccolte, la donna sarebbe stata vittima di ripetuti maltrattamenti da parte dell’uomo. Nel corso della loro relazione, lui la avrebbe aggredita e minacciata più volte, anche con un coltello. Le avrebbe anche bruciato i vestiti e in una circostanza pare che la abbia fatta cadere sul fuoco, causandole ustioni di secondo grado al gluteo, alle braccia e all’addome. Svariate volte la donna ha dovuto fare ricorso alle cure nel pronto soccorso dell'ospedale di Lacco Ameno. Inoltre, pare che il 41enne non le permettesse di vedere i suoi famigliari, da lui odiati in quanto ucraini. La sorella di Marta Maria ha raccontato che lui avrebbe insultato la famiglia della compagna, arrivando a chiamarli "ucraini di merd* che devono morire". Dopo aver interrogato l’uomo e ascoltato diversi testimoni, è arrivato l’ordine fermo, ma le indagini proseguono.

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