01 Luglio 2024
Sergio Mattarella (foto LaPresse)
"È ignobile e vergognoso far circolare sul web tali menzogne. Il contenuto del post e dei relativi commenti sono stati segnalati alle autorità competenti per accertare se sussistano estremi di reato". Sono queste le parole che si leggono in una nota dell’ufficio stampa del Quirinale, a seguito di un post circolato sui social indirizzato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Mattarella, il 24 giugno, giorno del 44esimo anniversario dell’incidente, aveva commemorato il disastro aereo e le 81 vittime che causò. Il suo discorso si era poi incentrato sull’esigenza di portare avanti una ricerca della verità delle vicende. "Paesi amici collaborino, ancora manca una completa verità", si ascolta nel suo intervento. A cogliere la palla al balzo, è stato il giornalista pubblicista Matteo Gracis, iscritto all’Ordine del Veneto dal 2013, fondatore del giornale online L’Indipendente.
Nel post di Gracis si legge: "E anche oggi è arrivata la consueta dichiarazione del 'nostro' Presidente della Repubblica sui fatti di Ustica con l’appello sulla mancata verità: "Ferita aperta, i Paesi amici collaborino". Questo 'signore' è lo stesso che nel giugno del 2020 ha prorogato di 8 anni il segreto di stato proprio sui documenti relativi al caso Ustica e sapete con quale motivazione? Riporto testuali parole: 'La verità farebbe male all'Italia'".
Il post, pubblicato su Facebook, è stato velocemente condiviso da altri utenti del social media e si è così diffusa l'idea che Mattarella avrebbe prorogato il segreto di stato relativo all'oscuro incidente del 1980. Il Quirinale è così presto intervenuto per dare la propria precisazione: "La notizia è palesemente falsa. Il presidente della Repubblica non ha alcuna competenza sul segreto di Stato. Il presidente Mattarella non ha mai pronunciato le parole che gli vengono attribuite".
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