27 Maggio 2024
foto @Lapresse
Alessandro Impagnatiello torna a parlare in aula durante il processo per l'omicidio della fidanzata Giulia Tramontano. Davanti ai giudici il giovane ha ammesso di aver ucciso la donna, che era al settimo mese di gravidanza, e di averne occultato il cadavere. Nel suo intervento, il barista ha spiegato che "la persona che ero in quel periodo non è quella di oggi. Questo processo mi sta aiutando a mettere a posto dei punti che avevo sparsi, dei tasselli confusi. Ora posso parlare della reale verità, oggi sono una persona lucida".
Alessandro Impagnatiello torna a parlare in aula durante il processo per l'omicidio della fidanzata Giulia Tramontano. Quando la giovane gli annunciò di essere incinta, ha raccontato, "iniziò un'altalena confusionale. Da una parte c'era la gioia per la costruzione di una famiglia con Giulia, dall'altra parte invece motivazioni personali e di coppia che facevano da ostacolo", anche legate all'attaccamento al proprio lavoro di Impagnatiello. "Io a Giulia non ho mai fatto credere di essere pazza. Avevo costruito un castello di bugie in cui io stesso sono annegato", ha detto Impagnatiello durante l'interrogatorio al processo in corso a Milano in cui ha di nuovo ammesso di aver ucciso e occultato il corpo della fidanzata che ha accoltellato un anno fa nella loro casa di Senago.
"Sono andato dai carabinieri perché mi volevo liberare", prova a dire Impagnatiello, prima che il pm lo contraddice: "No, lei è andato dopo l'avviso di garanzia, e ancora cercava come far sparire le macchie di sangue". Impagnatiello però ribatte: "L'avviso di garanzia può aver accelerato questo stato di ansia ma andai dai carabinieri perché non c'è la facevo più". E si arriva, dopo oltre due ore di domande, alle ricerche di topicida. Ha somministrato veleno topicida a Giulia Tramontano? “Sì”. In modo sempre più crescente? “No”. Quando ha iniziato? “Nella prima parte di maggio”. Dall’autopsia, però, la somministrazione è più importante nei mesi precedenti. “La somministrazione avvenuta nei primi giorni di maggio. In due occasioni. Non è stata una cosa risalente continuativa duratura. È avvenuta a maggio in due occasioni a distanza breve. Le ho somministrato un chicco di questo topicida mentre dormiva, nel sonno, ma ci tengo a dire non per recare danno a Giulia, non volevo far male a Giulia. Volevo provocare a Giulia un aborto”.
L'omicidio di Giulia è avvenuto, da quanto ricostruito dalle indagini, nella serata del 27 maggio del 2023. Alessandro Impagnatiello accoltella la compagna, incinta di Thiago, ben 37 volte, poi prova a bruciarla nella vasca da bagno. Il 28 maggio il corpo è nel box, qui tenta nuovamente di darle fuoco con la benzina, quindi nasconde la vittima, avvolta in buste di plastica in cantina, infine la riporta nel box per trasportarla la notte del 31 maggio (intorno alle ore 2.30) in un anfratto in viale Monterosa.
Sono le testimonianze, ma anche le immagini delle telecamere - Impagnatiello esce "con due sacchi spazzatura gialla" - e quanto restituito dal luminol che permettono di stabilire le mosse dell'imputato che prima del delitto ha comprato anche una bottiglietta di cloroformio. Un delitto che l'ex barman ha cercato di nascondere mandando dei messaggi dal cellulare della compagna, ormai morta, ma anche quando è già in caserma per essere ascoltato. Qui, con accanto un carabiniere, mentre si cercava la compagna si dedica a cercare sul cellulare 'Odori che possono dar fastidio ai cani'.
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