12 Maggio 2024
Tentavano di forzare i bauletti di alcune moto parcheggiate in via Turati, a Genova: per questo tre giovani, tutti senza fissa dimora, sono stati denunciati per tentato furto in concorso. Però le loro immagini verranno comparate con quelle acquisite in altri colpi messi a segno nei mesi scorsi. Un passante li ha notati e segnalati alle forze dell’ordine. Uno di loro è stato denunciato per porto abusivo di armi e oggetti atti ad offendere e un altro è stato sanzionato per detenzione di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio. Gli agenti delle volanti li hanno trovati ancora nei pressi. Uno di loro ha cercato di disfarsi di un involucro contenente 24 grammi di cannabis immediatamente recuperato, mentre un altro è stato trovato in possesso di un coltello della lunghezza complessiva di 16 centimetri di cui 7 di lama.
Il sospetto è che i tre possano essere i componenti della banda che a Genova ha fatto razzia di bauletti negli scorsi mesi. Dall'inizio dell'anno sono almeno un centinaio le denunce di chi ha scoperto di essere stato derubato. E va considerato il fatto che non tutte le vittime denunciano: «Chi non è assicurato - spiega una fonte investigativa - oppure chi ha un casco vecchio e di scarso valore, non si rivolge alle forze dell’ordine. Ma in questo modo non abbiamo l’esatta visione del fenomeno». Il consiglio è quello di segnalare sempre il furto. Da non sottovalutare il danno economico che subiscono le vittime del furto. Spesso, oltre a dover ricomprare i caschi (di solito ne spariscono due alla volta), devono cambiare pure il bauletto. Una spesa che si aggira sui trecento euro quando va bene, dai cinquecento in su quando va male. Insomma, oltre alle denunce cresce il malcontento. Così da alcuni giorni sono stati intensificati i controlli nei pressi delle aree riservate alla sosta dei motocicli. Anche con pattuglie in borghese.
I ladri entrano in azione soprattutto nei parcheggi del centro, nella zona di Castelletto e a Levante. Si appostano per individuare la vittima di turno in base alla tipologia del mezzo e del casco: il blitz scatta fulmineo non appena il motociclista si allontana. Il sospetto delle forze di polizia è che in città agisca una banda specializzata. Un po’ come era successo solo qualche anno fa, quando c’era stata una vera e propria razzia di caschi, soprattutto quelli dotati di interfono. Per gli inquirenti la refurtiva viene venduta in un mercato parallelo: «Abbiamo elementi per poter dire che i caschi rubati a Genova finiscano in Africa», spiegano. Non è una sorpresa, dato che già in passato sono stati intercettati traffici di motociclette e scooter (ma anche automobili) rubati verso il Marocco: le gang li smontano, li caricano sui furgoni e poi li rimontano appena giunti a destinazione. A quel punto possono essere acquistati con poche centinaia di euro.
Pure i meccanici stanno consigliando ai clienti di mettere un ulteriore lucchetto accanto alla solita serratura. Per farla saltare spesso basta avere un po’ di dimestichezza con un cacciavite. Questo rende particolarmente difficile anche solo capire se chi sta armeggiando accanto allo scooter o alla moto è il proprietario del veicolo oppure un malintenzionato: per questo motivo le telecamere che riprendono gli stalli destinati alle due ruote, dove presenti, sono praticamente inutili al fine di identificare i ladri. Ma la rapidità di scasso impedisce soprattutto agli eventuali testimoni di dare l’allarme.
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