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Genova, operaio rocciatore morì nel cantiere del Terzo Valico, chieste tre condanne per omicidio colposo

L'incidente era avvenuto nel 2019: Xhafer Sahitaj era precipitato mentre stava montando una rete di contenimento lungo la parete sopra la cava-deposito

27 Aprile 2024

Genova, operaio rocciatore morì nel cantiere del Terzo Valico, chieste tre condanne per omicidio colposo

Il sostituto procuratore Arianna Ciavattini ha chiesto la condanna per tre persone ritenute responsabili della morte di Xhafer Sahitaj. L’operaio rocciatore di 39 anni di origini albanesi, era precipitato nel 2019 mentre montava una rete di contenimento lungo la parete sovrastante la cava utilizzata per i depositi del Terzo valico, in salita Gazzo, alle pendici del monte.  Si tratta dei legali rappresentanti delle due aziende che stavano eseguendo i lavori di messa in sicurezza della zona (per i quali sono stati chiesti 3 anni ciascuno) e il direttore dei lavori (per il quale sono stati chiesti due anni. L’accusa è di omicidio colposo.

Uno degli imputati è Giorgio Zanuso, già condannato in primo grado a 10 mesi, insieme ad altre sei persone, nell’ambito del processo sulle presunte mazzette per il Terzo Valico, il raddoppio ferroviario tra la Liguria e Milano. Per quella vicenda era stato assolto Pietro Salini, amministratore delegato di WeBuild. Quel pomeriggio, Sahitaj stava lavorando insieme al cognato quando era precipitato nel vuoto per circa 20 metri. Sul posto erano intervenuti i vigili del fuoco per recuperare la salma, i carabinieri e gli ispettori della Asi. Dopo la morte dell’operaio Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil Alessandria avevano proclamato quattro ore di sciopero a fine turno per tutti i lavoratori occupati nella realizzazione del Terzo Valico ferroviario dei Giovi.

I funzionari dell’Ispettorato del Lavoro dell’Asl avevano interrogato il cognato del trentanovenne, unico testimone del fatale incidente: l’uomo, unico altro operaio presente nel sito, ha assistito alla caduta ed è stato il primo a tentare di soccorrere la vittima, chiamando poi immediatamente il 112 per chiedere aiuto. Sotto choc, ancora non è in grado di riferire cosa sia esattamente accaduto. Sahitaj lavorava per una ditta in appalto. Assunto da circa due anni, era un lavoratore interinale e abitava a Villanova d’Albenga, nel savonese. 

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