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Anthony Hopkins: "Cancel culture nuovo fascismo, se dici qualcosa sparisci, come la Germania nazista di Stalin"

L'attore britannico ha rotto il canone del politicamente corretto che regna nello showbiz, definendola una "terribile dittatura"

20 Dicembre 2023

Anthony Hopkins: "Cancel culture nuovo fascismo, se dici qualcosa sparisci, come la Germania nazista di Stalin"

Sir Anthony Hopkins, artista, pittore, compositore, attore e regista, fonte: X @AnthonyHopkins

Sir Philip Anthony Hopkins, attore e regista britannico, ha definito "nuovo fascismo" la cancel culture.

"Viviamo nella cultura del nuovo fascismo, della cancel culture. Non c'è più libertà di parola". Sono state le parole crude di Anthony Hopkins, che va contro il pensiero unico corrente, condannando in qualche modo la tendenza progressista. L'attore è tornato nelle sale cinematografiche con 'One Life', rappresentando la storia del broker londinese Nicholas Winton, che nel 1938 fu protagonista del salvataggio di 699 bambini, quasi tutti ebrei, facendoli figure da Praga prima dell'arrivo dei tedeschi. È nell'ambito di ciò, che in un'intervista ha parlato delle conseguenze della cultura della cancellazione.

Anthony Hopkins: "Cancel culture nuovo fascismo, troppe virtù condannano alla violenza"

"Oggi se dici qualcosa, sei cancellato. Le persone vivono nella paura. E questo richiama alla Germania nazista, ricorda l'Unione Sovietica e Stalin, il maccartismo americano. La dittatura del pensiero 'giusto' è terribile". Una presa di posizione rara da parte di un grande attore della scena internazionale, visto che, solitamente le celebrità di Hollywood sono spesso portatrici sane delle posizioni politicamente corrette.

Il film di Anthony Hopkins, intende invece diffondere un messaggio diverso: "Se non ascoltiamo l'altro lato della storia siamo condannati per sempre". E sul presente l'83enne dice: "Viviamo in una società, in un mondo, virtuosi. La virtù di essere nel giusto, di una ideologia, di aver messo al potere un certo governo. Le persone che si attengono a questo standard dicono: 'Ti sbagli, io sono nel giusto'. Ebbene, quella virtù è l'assassino. Basta guardare agli orrori degli ultimi cento anni. Milioni di russi massacrati da Hitler, Mao Zedong e la strada verso la grande utopia, un bagno di sangue".

L'attore 83enne ha spiegato il perché oggi è così forte, menzionando "una particolare forma di auto tortura che ho subito molti anni fa": "Non sapevo molto e pensavo di sapere tutto. Un giorno mi sono avvicinato alla morte e sono cambiato, all'improvviso ho dato valore alla mia vita. E nel corso degli ultimi 50 anni ho cercato di concentrarmi per valorizzare ogni momento della vita". Ai giovani confida: "Le persone mi fanno domande serie sulla recitazione; no non è importante. È solo un intrattenimento decente, ed è possibile che invii qualche messaggio. Vivere è importante, ridere, rispettare gli animali, i bambini, ogni forma di vita. Nessuno di noi sa cosa c'è oltre la vita, l'ateo come il religioso. Ma preferirei scommettere sull'idea spirituale che forse c'è qualcosa, oltre questa strana illusione che chiamiamo vita. Come Socrate, so di non sapere nulla e mi godo tutto. Se c'è qualcosa dopo questa vita sarà meraviglioso, se non lo è, così sia".

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