20 Dicembre 2023
Chiara Ferragni (fonte LaPresse)
La procura di Milano è pronta ad aprire un fascicolo verso Chiara Ferragni dopo il polverone del Balocco gate e l'esposto presentato da Codacons e Assourt, che ipotizza il reato di truffa. Il procuratore Marcello Viola dovrà valutare l'atto presentato dalle associazioni e decidere che tipo di fascicolo aprire. Sono tre le opzioni sul tavolo: il modello che non presenta ipotesi di reato né indagati (il 45), quello con ipotesi di reato ma senza indagati (il 44) o con ipotesi di reato e indagati (il 21). Dopodiché potranno essere disposti ulteriori accertamenti sul caso.
Dopo l'esposto presentato dal Codacons e da Assourt, che ipotizza il reato di truffa, la Procura di Milano potrebbe aprire un fascicolo per il Balocco gate. Il caso Chiara Ferragni continua inevitabilmente a tener banco. Sul tavolo del procuratore Marcello Viola ci sono tre fascicoli, i quali verranno aperti dopo aver valutato l'atto presentato dalle associazioni: un modello 45 (senza ipotesi di reato né indagati), un 44 (con ipotesi di reato ma senza indagati) o un 21 (con ipotesi di reato e indagati), per poi disporre gli eventuali accertamenti.
Balocco, l'azienda dolciaria con sede a Fossano (in Piemonte), già nella tarda mattinata del 15 dicembre ha fatto sapere che presenterà ricorso per la multa ricevuta da Antitrust ribadendo di aver operato "secondo principi di correttezza e trasparenza". Anche Chiara Ferragni ha comunicato attraverso il suo profilo Instagram che impugnerà il provvedimento "perché lo ritengo sproporzionato a ingiusto". L'imprenditrice sostiene di aver commesso un "errore in un buona fede nel legare con la comunicazione un'attività commerciale a una di solidarietà".
Nella giornata di ieri, martedì 19 dicembre, il Codacons ha presentato un ulteriore esposto all’Antitrust, stavolta in merito alle uova di Pasqua sponsorizzate dall’influencer nel 2021 e 2022 per Dolci Preziosi. Anche in quel caso si è ricordata un’associazione, che si occupa di bimbi affetti da autismo, per beneficenza. Il motivo dell'esposto è semplice: a donare è stata la casa dolciaria, un attività scollegata dalla sponsorizzazione dell’influencer che si sarebbe presa come cachet per l’iniziativa, secondo quanto ricostruito, 500 mila euro nel 2021 e 700 mila euro nel 2022. Le donazioni fatte a I bambini delle fate da parte di Dolci Preziosi sono state di 12 mila e 24 mila euro tra 2021 e 2022.
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