05 Dicembre 2023
Mario Roggero, fonte: Facebook @Mario Furlan
Una sentenza che fa discutere, quella rilasciata dalla Corte d'Assise di Asti nel processo a Mario Roggero, il gioielliere di La Morra, in provincia di Cuneo, oggi 68enne, imputato per l'assassinio del 58enne Giuseppe Mazzarino e del 44enne Andrea Spinelli. Il commerciante colpì a morte due dei tre rapinatori, che fecero irruzione nel suo negozio il 28 aprile del 2021.
Il giorno della rapina si presentarono in gioielleria alle 18,30, dietro al bancone, c’erano la moglie e una delle figlie di Roggero. I tre si finsero interessati a un acquisto costoso, ma quando le donne aprirono le teche dei gioielli, le minacciarono con una pistola, che poi si rivelò essere a giocattolo. Roggero allertato dalle grida delle donne, uscì con la sua pistola e colpì a morte due dei tre rapinatori.
Una rapina finita male di cui riuscì a salvarsi soltanto il terzo, Alessandro Modica, ferito a una gamba, che riuscì a fuggire per poi essere arrestato poche ore dopo.
Il pubblico ministero aveva chiesto per il gioielliere la condanna dato che nella requisitoria aveva trovato delle criticità su un video visto dalle telecamere di sicurezza in cui gli pareva di aver assistito a un’esecuzione.
Roggero ha sostenuto di avere sparato quattro colpi contro l'auto parcheggiata dei rapinatori perché temeva che i banditi avessero rapito sua moglie. "Le ero passato di fianco con la pistola in mano, senza vederla. Ancora adesso sono rimasto stupito quando ho visto i filmati”.
Tutta l'amarezza di Roggero nelle sue parole dopo la sentenza: "Potevo morire, lo Stato non ci difende. Viva la criminalità".
Il suo legale, l'avvocato Dario Bolognesi, chiese l'assoluzione per legittima difesa putativa ed evidenziò il trauma conseguente a una precedente rapina.
Nel frattempo è intervenuto anche il vicepremier e ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, commentando, sui suoi canali social, la sentenza: "Piena solidarietà a un uomo di 68 anni che, dopo una vita di impegno e di sacrifici, ha difeso la propria vita e il proprio lavoro. A meritare il carcere dovrebbero essere altri, veri delinquenti, non persone come Mario" dice.
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