02 Dicembre 2023
Fonte foto: tribunale.aosta.giustizia
Il 18enne accusato di stalking nei confronti dell'ex fidanzata sedicenne, a cui avrebbe rivolto la minaccia: "Ti faccio fare la fine di quella là (Giulia Cecchettin, ndr)" è stato scarcerato. Il gip del tribunale di Aosta, Davide Paladino, ha concesso gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico al ragazzo, che uscirà dal carcere il prossimo 5 dicembre. Prima verrà attrezzata l'abitazione dove sarà sottoposto alla misura cautelare, in modo tale da rendere operativo il braccialetto elettronico.
Il gip del tribunale di Aosta, Davide Paladino, ha concesso gli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico al ragazzo di 18 anni valdostano in carcere da venerdì 24 novembre con l'accusa di stalking nei confronti della ex fidanzata sedicenne, a cui avrebbe rivolto anche la minaccia: "Ti faccio fare la fine di quella là". Un chiaro riferimento a Giulia Cecchettin e all'omicidio ad opera di Filippo Turetta. Il diciottenne uscirà dal penitenziario il prossimo martedì 5 dicembre, dopo che l'abitazione dove sarà sottoposto alla misura cautelare verrà attrezzata per rendere operativo il braccialetto elettronico.
In base alle indagini dei carabinieri, coordinate dal pm Manlio D'Ambrosio, ha continuato a perseguitare la ex fidanzata dopo che lei aveva interrotto la relazione nel dicembre del 2022; la scorsa settimana l'ultima minaccia, considerata di morte, che ha portato la famiglia della minorenne a denunciare l'accaduto. La decisione del giudice arriva dopo la richiesta del difensore del giovane e l'interrogatorio di garanzia in carcere di martedì scorso, durante il quale il diciottenne aveva negato ogni accusa.
A rivolgersi agli inquirenti sono stati i genitori della ragazza, una studentessa. Il 18enne si sarebbe reso protagonista, in passato, anche di vessazioni, minacce e violenze e per questo la ragazza lo aveva lasciato. Lo stesso, dopo la decisione, avrebbe cominciato a mandare alla minorenne messaggi minatori, poi a pedinarla davanti a scuola, ad appostarsi anche alla fermata dell'autobus. Fino, poi, a pronunciare il riferimento a Giulia, considerato una minaccia di morte.
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