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Michele Guardì, la Rai avvia un’indagine interna dopo i fuorionda delle Iene, il regista: “Cose di 14 anni fa, c’è un mandante”

Non si è fatta attendere la replica di Michele Guardì, regista e autore televisivo dei programmi Rai, in merito ai fuori onda trasmessi due giorni fa da Le Iene

30 Novembre 2023

Michele Guardì, la Rai avvia un’indagine interna dopo i fuorionda delle Iene, il regista: “Cose di 14 anni fa, c’è un mandante”

Michele Guardì (foto LaPresse)

Non si è fatta attendere la replica di Michele Guardì, regista e autore televisivo dei programmi Rai, in merito ai fuori onda trasmessi due giorni fa da Le Iene. "La morale è ciò che la gente vuole e dice, quando gli rode perché sei felice. L’invidioso vuole disturbare questa tua felicità, nel mio caso data da quarant’anni di successi", ha detto il siciliano classe 1943 ai microfoni di Libero. "Chi ha mandato in onda questi audio ha scorrettamente preso delle battutacce, delle quali mi sono scusato a suo tempo e di cui mi scuso ancora oggi, che risalgono a quattordici anni fa". Intanto la Rai ha fatto partire un'indagine interna, anche se, secondo lo stesso Guardì, dietro a questa decisione "c'è un mandante". 

Michele Guardì, la Rai avvia un’indagine interna dopo i fuorionda delle Iene

La Rai ha avviato un'indagine interna su Michele Guardì dopo il servizio de Le Iene che ha pubblicato dei fuori onda delle prime serate de I fatti vostri. Fuori onda commentati anche dal diretto interessato, che ha fatto sapere in un'intervista che "chi ha mandato in onda questi audio ha scorrettamente preso delle battutacce, delle quali mi sono scusato a suo tempo e di cui mi scuso ancora oggi, che risalgono a quattordici anni fa". Secondo il regista, "l’attacco che mi stanno rivolgendo è pretestuoso, dietro c’è qualche mandante. Queste frasi sono state estrapolate da fuori onda delle prime serate de I fatti vostri. Hanno preso queste vecchie cose per applicarlo a ciò che sta succedendo adesso, al dibattitto sulle discriminazioni di genere. Se mi permette, ritengo essere questo un atteggiamento giornalisticamente scorretto".

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