Emilio Fede condannato a risarcire 25 mila euro di danni ad Ambra Battilana, il giudice: "Portò la 'meteorina' alle cene di Arcore 'in cambio del lavoro offerto', è violenza sulle donne"

Il tribunale civile di Milano ha condannato Emilio Fede a risarcire 25 mila euro di danni a Ambra Battilana, una delle invitate alle cene di Arcore, nella storica residenza di Silvio Berlusconi al centro dei processi Ruby. La vicenda risale all'estate del 2010: per i giudici la ex meteorina va risarcita perché vittima "sia pure con più subdole modalità, di violenza contro le donne che produce sofferenza psico-fisica". Lo scrive il Corriere della Sera. 

Emilio Fede condannato a risarcire 25 mila euro di danni ad Ambra Battilana

Emilio Fede è stato condannato a risarcire 25 mila euro di danni a Ambra Battilana, una delle invitate alle cene di Arcore, nella storica residenza di Silvio Berlusconi al centro dei processi Ruby. La vicenda risale all'estate del 2010: per i giudici del tribunale civile di Milano, l'ex meteorina va risarcita perché vittima "sia pure con più subdole modalità, di violenza contro le donne che produce sofferenza psico-fisica". Secondo quanto ricostruito, Battilana, dopo la vittoria come Miss Piemonte, rientra in un casting dell'ex direttore di TG4. Insieme a Battilana c'è anche Chiara Danese e, alle due ragazze, Emilio Fede offre loro il ruolo di meteorine con un compenso di 3 mila euro a settimana. La sera stessa le due ricevono un invito per Arcore. Lì, esortate dagli altri invitati a farsi coinvolgere dalla serata e dai giochi vari giochi erotici, Battilana e Danese – stando alle ricostruzioni delle stesse di circa 10 anni fa – decidono di andarsene.

La sentenza

Martedì 21 novembre il giudice Damiano Spera ha emesso la sentenza di risarcimento danni nei confronti di Emilio Fede. Il giornalista è stato condannato a risarcire di 25mila euro l'ex meteorina per "il turbamento emotivo subito dalla Battilana dopo la consapevolezza di essere stata “adescata” per un presunto casting presso Mediaset", ma anche per "la forte delusione nel prendere atto che la sua bellezza e l’aspirazione di successo come modella fossero state sfruttate da persone amorali per turpi finalità. Che l’avrebbero deprivata della propria personalità e ridotta a donna-oggetto. Un ulteriore meschino episodio, sia pure con più subdole modalità, di violenza contro le donne".