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Biella, Dimitri Fricano dal carcere ai domiciliari perché “obeso e iperfumatore”: era stato condannato a 30 anni per aver trucidato la fidanzata Erika Preti con 57 coltellate dopo una lite

Secondo il tribunale di sorveglianza la cucina del carcere non riesce a fornire pasti ipocalorici al detenuto, che pesa 200 kg e fuma 100 sigarette al giorno

10 Novembre 2023

Biella, Dimitri Fricano dal carcere ai domiciliari perché “obeso e iperfumatore”: era stato condannato a 30 anni per aver trucidato la fidanzata Erika Preti con 57 coltellate dopo una lite

Fonte: Facebook

Dal carcere ai domiciliari perché “obeso e iperfumatore”. La decisione è del tribunale di sorveglianza per il quale le condizioni di salute di Dimitri Fricano, 35enne di Biella, sono incompatibili con la detenzione. L’uomo, nel giugno del 2017, inflisse 57 coltellate alla fidanzata Erika Preti, 28 anni, poco prima di andare in spiaggia in Sardegna perché la donna l’aveva rimproverato perché stava facendo troppe briciole. Una banale lite finita poi in tragedia.

Biella, Dimitri Fricano dal carcere ai domiciliari perché “obeso e iperfumatore”: pesa 200 kg e fuma 100 sigarette al giorno

“I giudici hanno stabilito che debba essere curato”, spiegano gli avvocati difensori Alessandra Guarini e Roberto Onida. L’atto con cui il tribunale ritiene che Fricano non sia “compatibile con il regime carcerario” parla dei vari problemi di salute dell’uomo, specificando che dai 120 chilogrammi di peso di quando era entrato nel penitenziario è arrivato a 200 e che ciò comporta difficoltà di deambulazione, aggiunta all’impossibilità di seguire una dieta all’interno del carcere, creando dunque un “pericolo di vita legato al rischio cardiovascolare”. L'uomo, inoltre, fuma 100 sigarette al giorno.
Secondo i tribunale di sorveglianza, infatti, la cucina del carcere non riesce a fornire pasti ipocalorici al detenuto che, di conseguenza, non può seguire la dieta per lui indicata e bisognoso di un’assistenza speciale. Inoltre, sottolineano i giudici, la detenzione nel carcere delle Vallette a Torino risulta incompatibile con le condizioni di salute anche per la presenza di “barriere architettoniche”. A casa sua, invece, potrà ricevere cure migliori assistito anche dai parenti e dagli amici per tutte le necessità quotidiane.

Dopo il delitto l’uomo aveva parlato di un tentativo di rapina finita male, poi la confessione

La coppia si trovava per un periodo di vacanza in una villetta a San Teodoro, nel nord della Sardegna. L’uomo, subito dopo il delitto, aveva parlato di un tentativo di rapina finita male respingendo ogni accusa. Gli inquirenti, però, non ci avevano mai creduto. Dopo circa un mese, si era poi presentato in procura a Biella per confessare l’omicidio avvenuto, secondo la sua versione, al culmine di una lite scoppiata nell’abitazione.
L’uomo aveva detto di essere stato rimproverato dalla sua fidanzata. Fricano le avrebbe risposto lanciandole insulti e altre offese. A questo punto la coppia sarebbe presto passata dalle parole ai fatti, fino all’aggressione: Erika, secondo l’uomo, l’avrebbe colpito con un fermacarte in pietra appoggiato sul tavolo e lui ha reagito accoltellandola. Fricano ha avuto la condanna definitiva dalla Cassazione nell’aprile del 2022.

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