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Natale, cambio nome con Festa d’Inverno proposto dall'Università di Fiesole: "Via i riferimenti cristiani", Brosio sbotta: "Fanno come Stalin"

Anche l'europarlamentare Susanna Ceccardi ritiene l'iniziativa pericolosa per la cultura cristiana e la tradizione natalizia: "È l'onda del pensiero politicamente corretto"

25 Ottobre 2023

Natale, cambio nome con Festa d’Inverno proposto dall'Università di Fiesole: "Via i riferimenti cristiani", Brosio sbotta: "Fanno come Stalin"

Fonte: Lapresse

Il Natale cambia nome con "Festa d’Inverno" nella proposta dell'Università di Fiesole: "Via i riferimenti cristiani", dichiarano ma sono dure le critiche tra cui quella di Brosio che sbotta: "Fanno come Stalin". L'università europea di Fiesole (a Firenze) sta valutando la possibilità di cambiare il nome della festività natalizia, rinominandola in "Festa d'Inverno" o qualcosa di simile, al fine di promuovere un'ottica di inclusione per la sua eterogenea popolazione studentesca proveniente da tutto il continente. È importante notare che questa modifica riguarda esclusivamente il nome, mentre le celebrazioni e i rituali natalizi rimarranno invariati.

Il Natale cambia nome con Festa d’Inverno nella proposta dell'Università di Fiesole: via "i riferimenti cristiani", ma per Brosio "fanno come Stalin"

Tuttavia, questa proposta ha scatenato una serie di polemiche sia a livello locale che a Bruxelles. Alcuni politici, come l'europarlamentare Susanna Ceccardi, ritengono che tale iniziativa rifletta un'onda di pensiero politicamente corretto volta a cancellare gli elementi distintivi della cultura cristiana e della tradizione natalizia. Questa controversia non è nuova, in quanto simili discussioni si erano verificate in passato, ad esempio, quando furono pubblicate le linee guida interne alla Commissione europea. Tuttavia, fonti interne all'università hanno precisato che la decisione sul cambio di nome per la festa di Natale non è stata ancora presa ed è oggetto di valutazione.

Paolo Brosio, tramite Adnkronos fa sapere la sua opinione: ''La scelta di abolire il Natale è una cosa obbrobriosa - continua il giornalista - la religione è cultura sia per chi crede sia per chi non crede. La religione è conoscenza del mondo e delle nostre radici e evita l'odio perché quando tu comprendi le ragioni storiche e culturali di un paese poi lo rispetti''. Per Brosio ''si sta affondando nella melma di una Europa decristianizzata e più ignorante''. ''Mi meraviglio - sottolinea - che questa scelta sia stata presa da professori universitari che vivono a Firenze in una antica badia cristiana cattolica, dovrebbero avere più rispetto del posto in cui risiedono. Con la scusa dell'inclusione vuoi togliere il Dio di tutta l'umanità, il fondamento di milioni di anni di storia. Se continuiamo così arriveremo anche a bruciare 'I promessi sposi' da Alessandro Manzoni perché tutto il filo narrativo si basa sulla provvidenza divina'', conclude Brosio.

La proposta riguarderebbe solo il nome e non toccherebbe le celebrazioni

La proposta di cambiare il nome della festività è emersa in seguito all'adesione dell'università a un "Piano per l'uguaglianza etnica e razziale", che mira a garantire che le festività religiose siano rispettate ma che il linguaggio utilizzato per comunicarle sia inclusivo. Questo piano prevede il riconoscimento delle diverse osservanze religiose e culturali rappresentate presso l'istituto e l'inclusione di tali celebrazioni nel calendario degli eventi.

Alcuni all'interno dell'università avevano già espresso preoccupazione, sostenendo che la denominazione "Natale" è legata alla cultura nazionale e non dovrebbe essere ridotta a una questione religiosa. Tuttavia, la proposta di rinominare la festa è ancora oggetto di discussione e valutazione. La polemica ha coinvolto anche il contesto politico locale, con alcune figure istituzionali che hanno espresso preoccupazione per la rimozione del riferimento cristiano dalla celebrazione del Natale.

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