Sabato, 06 Settembre 2025

Seguici su

"La libertà innanzi tutto e sopra tutto"
Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

Maturità 2023, l'ex Ministro Bianchi contro la traccia che lo riguarda: "Inaudito, le tracce si danno sui fatti". Il TESTO completo

L'ex Ministro dell'Istruzione Bianchi si scaglia contro la traccia della prima prova della maturità 2023 nella quale è riportata la lettera aperta con cui, nel 2021, gli si chiedeva di permettere gli esami scritti in aula

21 Giugno 2023

Maturità 2023, l'ex Ministro Bianchi contro la traccia che lo riguarda: "Inaudito, le tracce si danno sui fatti". Il TESTO completo

Patrizio Bianchi (fonte foto Lapresse)

Critiche da parte dell’ex Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi per l’inserimento della lettera aperta inviatagli nel 2021 inserita tra le tracce della prima prova dell’esame di maturità. Nella lettera, si invitava l’allora Ministro a concedere la possibilità di svolgere gli esami scritti nelle aule.

L’ex Ministro dell’Istruzione Bianchi contro la traccia della maturità che lo riguarda

Sono sette le tracce tra cui gli studenti del quinto anno degli istituti d’istruzione superiore possono scegliere per lo svolgimento della prima prova dell’esame di maturità, quel del tema di italiano. Tra queste, come ogni anno, brani tratti da scritti di poeti, autori, giornalisti della tradizione letteraria e della contemporaneità. Quest’anno, tuttavia, ha sollevato qualche sopracciglio la decisione del Ministero dell’Istruzione guidato da Valditara di inserire anche la traccia di una lettera aperta inviata al predecessore di Valditara stesso, l’ex Ministro Patrizio Bianchi, nel 2021, in piena pandemia, in cui veniva richiesto di acconsentire all’esecuzione nelle scuole degli esami scritti.

La cosa non è stata apprezzata dal destinatario della lettera, che si è sfogato con un lungo commento già pochi minuti dopo la pubblicazione dei titoli delle tracce: “Considero inaudito e offensivo nei miei confronti e anche nei confronti dei ragazzi la traccia sulla lettera a me indirizzata. È totalmente fuori luogo”. L’ex Ministro critica in particolare alcuni passaggi del testo che l’aveva fatto bersaglio nel dicembre del 2021, tra cui la genericità della lettera (non si sa chi l’abbia effettivamente scritta) e la genericità dei contenuti (nella lettera si parlerebbe di informazioni non verificate): “Trovo inaudito che si faccia commentare ai ragazzi un testo che non si sa chi ha scritto, genericamente inviato nel dicembre del 2021 con una frase che dice ‘abbiamo letto sui giornali che lei sarebbe intenzionato a…. ‘. Ma ci vogliamo attenere ai fatti? Gli esami di Maturità senza la prova scritta sono quelli al tempo del Covid ed abbiamo comunque garantito a tutti un esame”. L’ex Ministro ha quindi concluso: “Insomma non si dà nelle prove un testo basato su ‘abbiamo sentito dire che lei sarebbe orientato’, si danno tracce sui fatti. Non c’è stata la prova scritta nell’anno del covid e siamo stati noi, ribadisco, a ripristinarla”.

Il testo della lettera

Signor Ministro, Le scriviamo allo scopo di manifestare il nostro allarme per le molte voci che Le attribuiscono la volontà di amputare l’esame di maturità delle prove scritte, che ne sono da sempre il centro e la sostanza. Non intendiamo eccepire sulle sospensioni della normalità che la situazione sanitaria ha reso necessarie in passato e forse renderà necessarie in futuro. Temiamo invece che il virus possa diventare il pretesto per trasformare una scelta emergenziale in una prassi corrente, e per dismettere con fretta temeraria conquiste e principii che appartengono non meno alla comune civiltà che alla scuola in senso stretto.

Abbiamo letto che la progettata soppressione degli scritti intenderebbe venire incontro a un appello firmato da molte migliaia di studenti. Gli studenti, i giovani, parlano anche di ecologia, diritti, parità, moralità della politica, in genere senza trovare ascolto. In questo caso invece l’ascolto è stato ampio e immediato. L’appello di alcuni studenti è diventato l’appello degli studenti, e la difesa delle prove scritte, già intrapresa da insigni intellettuali e uomini di scienza, è stata fatta grottescamente passare per un’iniziativa di contrasto e di rimprovero, quando non come una forma di insensibilità misoneistica e miope. Come non avrebbe senso indire un referendum sul quesito se abrogare le tasse, o la scuola-guida, così non ha senso consultare un imprecisato numero di studenti per chiedere loro se abrogare una o più prove d’esame.

Difendere la assoluta indispensabilità delle varie prove scritte previste per i diversi ordini di scuole è come voler dimostrare una verità autoevidente. La verifica della acquisita maturità e delle acquisite conoscenze (storiche, filosofiche, linguistiche, scientifiche) può avvenire unicamente attraverso un elaborato effettivamente autentico. Il cui vantaggio diagnostico consiste nel dimostrare l’ordine mentale oltre che la perizia lessicale e le competenze nel merito.

 

Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.

Commenti Scrivi e lascia un commento

Condividi le tue opinioni su Il Giornale d'Italia

Caratteri rimanenti: 400

Articoli Recenti

x