16 Giugno 2023
foto @Instagram e frame video
È scioccante quanto raccontato da alcuni testimoni presenti subito dopo lo schianto tra un suv Lamborghini e una Smart ForFuour, al seguito del quale ha perso la vita il piccolo Manuel Proietti di soli 5 anni.
Alcuni di loro hanno infatti raccontato, che subito dopo l’incidente, gli youtuber della crew “The Borderline” hanno continuato a filmare le auto distrutte e pensavano solo ai follower, non curandosi delle gravi condizioni del piccolo Manuel che di lì a poco sarebbe morto in ospedale.
“Ridevano, senza ritegno. Ridevano e filmavano le auto distrutte” ha raccontato un testimone.
L’incidente è avvenuto mercoledì pomeriggio tra Ostia e Casal Palocco. Elena Uccello, la mamma del piccolo Manuel aveva prelevato il piccolo dall’asilo dove si era tenuta con tutti i genitori una festa di fine anno scolastico. Stava rincasando, quando è avvenuto lo sconto frontale con il Suv Lamborghini noleggiato, a bordo del quale viaggiavano gli youtuber che stavano registrando i filmati di una nuova challenge: guidare il suv per 50 ore ininterrottamente.
Alla guida del suv c’era Matteo Di Pietro, indagato per omicidio stradale e risultato positivo all’uso di cannabinoidi. La positività al drug test potrebbe comportare il carcere.
In auto con Manuel e la mamma, c’era anche la sorellina di 4 anni, Aurora, dimessi ieri dall’ospedale Bambino Gesù di Roma.
“Un momento ero a tavola a guardare Manuel che mangiava, e poco dopo ho visto l’auto della mamma distrutta”, ha raccontato il papà di un compagno di classe di Manuel accorso sul luogo dell’incidente, non molto lontano dall’asilo.
Dai rilievi effettuati dai caschi bianchi, pare che il suv viaggiasse a 100 chilometri orari: sulla strada non c’erano segni di frenata.
“La vergogna più grande è che mercoledì il ragazzo alla guida del Suv è stato qui, sul luogo dello schianto, per quattro ore e non ha versato una lacrima. Non ho visto nessuno disperato, né lui, né i suoi amici: erano tutti sereni, perfino strafottenti. Pensavano ai follower. Hanno avuto una reazione davvero schifosa: sorridevano, hanno iniziato a fare video. Quando un altro genitore ha visto quello che stavano facendo, gli ha fatto notare che c’era un bambino che stava morendo in ospedale. Non hanno avuto alcuna reazione nemmeno in quel momento, e lì è scattato il parapiglia. Solo che poi alla fine il padre è stato addirittura denunciato per aggressione”, ha raccontato ancora un testimone, così come ricostruito dal Corriere.
Chi stava filmando, da quanto si apprende, sarebbe Vito Loiacono, il ragazzo della crew che qualche ora prima dell’incidente aveva postato un video su Tik Tok mentre era accanto al suv e che in seguito alla tragedia ha scritto sui social di non essere lui alla guida della vettura.
La posizione di Loiacono e degli altri ragazzi, Giulia Giannanderea e Marco Ciaffaroni è ancora al vaglio degli inquirenti.
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