03 Giugno 2023
Fonte: Coqtail Milano
“Le ho dato due coltellate alla gola. Ha tentato di divincolarsi, ma non riusciva, lo faceva in modo debole. Non ha nemmeno urlato. A quel punto erano le 20.30, era a terra ho pensato: Come mi libero del corpo? E così l’ho portata in bagno e le ho dato fuoco nella vasca”, è l’inquietante descrizione dell’omicidio di Giulia Tramontano, fornita durante l’interrogatorio di convalida da Alessandro Impagnatiello, il killer reo confesso ora in carcere con le accuse di omicidio volontario aggravato, occultamento di cadavere e interruzione di gravidanza non consensuale.
L’uomo ha fornito ulteriori dettagli degli attimi precedenti al delitto: “Dopo che io ho mangiato una piadina, Giulia è andata in cucina per prepararsi la cena ed ha iniziato a tagliare dei pomodori. Io ero in sala. A quel punto Giulia ha riaperto la discussione dicendomi che la vita per lei era diventata pesante e non riusciva più a vivere”. A quel punto Alessandro Impagnatiello ha preso il coltello e si è diretto verso la donna incinta che ha tentato di divincolarsi, non riuscendoci. Le ha dato due coltellate alla gola e lei è caduta a terra, senza nemmeno il tempo di poter urlare.
Questa è la versione fornita dopo altri tentativi di menzogne. Il trentenne infatti aveva raccontato che Giulia si era accoltellata da sola perché voleva farla finita e lui l’avrebbe “aiutata” sferrandole altre coltellate per non farla soffrire. Immensi giri di parole, versioni contrastanti che però non hanno convinto gli inquirenti che lo hanno messo sotto torchio, fino a fargli confessare l’atrocità di un omicidio che ha commesso da solo.
Attimi raccapriccianti, dolorosi che raccontano la fine della vita di una giovane futura mamma e del bambino che portava in grembo, Thiago. Solo poche settimane e avrebbe visto la luce, il volto di suo padre che lo ha rinnegato fino all’ultimo dicendo che quel figlio non era suo.
Impagnatiello già padre di un bambino di sei anni da una precedente relazione fallita, forse consapevole del fatto che da lì a poco sarebbe stato arrestato, ha contattato la ex compagna chiedendo di vedere il bambino: “voglio stare con lui” ha detto alla donna, che di tutta risposta ha negato all’uomo di avvicinarsi al piccolo. “Ma sei pazzo? Stanno cercando il corpo Giulia e tu vuoi che ti porti nostro figlio?” ha esordito l’ex compagna.
Impagnatiello sapeva di avere le ore contate dopo il fallimento dei suoi tentativi di depistaggio, messi in atto inviando sms dal telefono di Giulia e fingendosi preoccupato per il suo silenzio.
Chi lo conosce lo descrive come una persona con due facce e più personalità. Era stato anche sospeso sul posto di lavoro dopo essere stato beccato a rubare degli incassi, motivo per cui lo avevano soprannominato “Il lurido”.
“Ha due facce, due vite, due versioni di sé. È un bugiardo” ha raccontato una collega che ha aggiunto come Impagnatiello mentisse a Giulia dicendole di trovarsi in un posto mentre in realtà era in un altro.
Alessandro Impagnatiello adesso si trova in carcere a San Vittore, ma il Gip ha escluso le aggravanti di premeditazione e crudeltà.
Per i giudici la custodia cautelare in carcere si rende necessaria perché “può uccidere ancora”. L’avvocato Sebastiano Sartori che difende Impagnatiello, ha detto a Repubblica che il suo assistito “è una persona disturbata” e sulla possibilità di richiedere una perizia psichiatrica, valuta: “vediamo, a me non interessano le cose non utili alla difesa, valuterò con un consulente molto bravo”.
Il Giornale d'Italia è anche su Whatsapp. Clicca qui per iscriversi al canale e rimanere sempre aggiornati.
Articoli Recenti
Testata giornalistica registrata - Direttore responsabile Luca Greco - Reg. Trib. di Milano n°40 del 14/05/2020 - © 2025 - Il Giornale d'Italia