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Arriva Ursula, che odia l’Italia, e la portano in gondola

Scene pietose, di un patriottismo miserabile: la presidentessa della Commmissione Europea sbarca nell’Emilia Romagna devastata dall’ambientalismo europeista e la accolgono come una popstar.

27 Maggio 2023

Ursula in gondola

Quella delle reazioni avverse è una storia di ammissioni. Magari dal sen fuggite. Tanto il sistema continuerà a fare blocco come ha fatto, per la semplicissima ragione che non può permettersi di meglio: la visione del futuro è strategicamente basata sul terrore, sulla reiterazione dell’emergenza come in Emilia Romagna dove chi ha provocato l’alluvione ne approfitta per tornare ad imporre le maschere e tutto l’armamentario repressivo a cominciare da vaccini antitetano che qualcuno insinua pieni di fiale rimaste per altro, per il Covid. Ma se la brava gente un po’ imbecille accoglie Ursula, principale responsabile della rappresaglia antieuropea, come un Idolo del disastro, bandierine e telefonini come col Mattarella, se, nella totale assenza di dignità per cui l’Italia è rinomata, mendica elemosina a quella che l’ha rovinata, impoverita, umiliata, cosa concludere se non che alla fine si ha ciò che si invoca? Essendo un demagogo della peggiore risma, ha subito imparato cosa dire agli imbecilli che la accolgono come a Sanremo: “Tin bota”, la formula merdosa, immancabile, per ridurre tutto in vacca. All’epoca del Covid era “andrà tutto bene”.

Difatti la baronessa Ursula, scortata dalla patriota Meloni, portabandiera di un curioso genere di patriottismo, un po’ da balcone, ma di contraddittoria sostanza, arriva ad umiliare gli alluvionati: ribadisce, senza ombra di pietà, la ricetta della distruzione: niente case, niente opere, la natura libera di infierire e per il resto affidatevi a noi. A loro, questa specie di mostri europei, da nessuno eletti, ma perché poi hanno tutte la stessa espressione da rettile, gli occhi senza sguardo, quelle rughette aride, cannibali sulla bocca? Questa commissaria alla salute Stella Kyriadikes, l’avete vista? “Assolve i vaccini”, nel modo seguente: io vi dico che hanno salvato l’umanità e non presentano effetti avversi. E non vuole sentire nessuno degli studi, delle ricerche, dei risultati che ormai ogni giorno che il Padreterno manda in terra, da qualsiasi posto del mondo, la smentiscono.

Anche la nostra Istat, istituto ricercatore statistico di regime, dice e non dice; dice che i morti nel periodo postvaccinale sono aumentati del 15% ma si guarda bene dal metterli in correlazione e un po’ scarica sullo sfascio sanitario, che comunque resta colpa dei governi rossi in sequenza, e un po’ butta tutto nel calderone del Covid. Anche se è costretto a riferire di decessi abnormi per patologie respiratorie, con conseguenti ricorsi a macchinari controversi, ai respiratori, fa il pesce in barile. Intanto Speranza fugge e Repubblica gli dà una mano, spara certi articoli immondi sullo statista che ha salvato il paese. Anche qui per convinzione egoriferita, noi vi diciamo che è così ed è così, nessuno tocchi i mammasantissima per i quali lavoriamo.

Ursula passa in Romagna dove le cantano le canzoni di Raul Casadei, in attesa di Bella Ciao che è un classico della resistenza a tout prix, poi l’amica Giorgia la porta a Venezia dove fa il giro in gondola col sindaco Brugnaro, questi primi cittadini del nordest, che se li senti in osteria davanti al prosecco vogliono far fuori la marmaglia europea e quando ne vedono una la portano in gondola e fanno gli occhi languidi. Tutti uniti nel segno dei vaccini che fanno bene e salvano. Finché una mattina ti svegli e trovi una dichiarazione incredibile di Tajani, l’euroburocrate berlusconiano promosso ministro degli Esteri con grave ma sottovalutato danno per il nostro premier patriota: “Berlusconi deve anche smaltire i vaccini”. Proprio così dice, dopo una degenza di quasi due mesi tra la vita e la morte. Quante dosi ha fatto Berlusconi, quante gliene hanno somministrate come a un vecchio cavallo? E c’è chi insinua: Ronzulli, sacerdotessa vaccinale, paga il suo zelo omicida. Se così è, anche Berlusconi paga il suo zelo sibarita di quando promosse una oscura infermiera ad organizzatrice dei suoi trattenimenti erotici, sì che non resta da concludere per il più squisito, anche se micidiale, dei karma.

Il sistema si richiude, cicatrizza le sue crepe, insiste sulla narrazione menzognera, oggi in chiave retrospettiva. Uno studio milanese conferma che i veri immunizzati erano i guariti naturali del Covid? Che su di loro la siringa non serviva? Che sulle puerpere è un rischio troppo grande? Basta ignorare tutto e anche le maldestre ammissioni del Tajani di turno. Anche quando una baronessa cretina e sulla cui moralità è lecito dubitare, fortemente, viene a darci la ricetta per morire felici: più dosi e più natura incontaminata, nessuno deve permettersi di obiettare perché lei è il sovrapotere che armonizza tutti i poteri, viaggia in jet privato e le gondole gliele diamo noi. Con la corruzione sanitaria e degli emirati? Con una legislazione psicopatica? Con la sistematica opera di demolizione materiale, morale, spirituale? Con le mostre all’Europarlamento dei Cristi sadomaso? Anche. Poi chiami un amico e ti racconta la solita storia. Padre improvvisamente distrutto, dopo la fatidica dose di troppo ha cominciato a svenire improvvisamente, per strada, al bar, in macchina, lo esaminano, lo rivoltano e, per non sbagliare, decidono che è cardiopatico, così, di colpo, gli mettono un pace maker. Ma i sanitari non concordano fra loro, c’è chi dice al mio amico “ma questa roba non serve a niente”, e allora cosa è che serve, cosa ha mio padre? “Eh! Saperlo!”. Ma lo sanno. Vedovo da poco, la madre ha ceduto in modo inspiegabile o che non si è voluto spiegare. Adesso il mio amico fa la mia stessa vita, più che lavorare soccorre e non sa cosa pensare ma ha un sospetto sempre più insistente, che lo tormenta, lo logora. È una generazione dannata questa mia. Nata, cresciuta nel meglio ma di colpo ritrovatasi ad invecchiare nella rovina e nell’emergenza. Nella vaga impressione di essere stata fottuta e che comunque non arriverà a venire soccorsa dai figli, che cederà prima. Per colpa di chi? Eh, saperlo. Tin bota un cazzo!

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