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Reddito di cittadinanza, anche i Casamonica e gli Spada tra i "furbetti": truffa da oltre 430mila euro

Si fingevano nullatenenti per incassare i compensi dallo Stato, ma possedevano auto di lusso e appartamenti. 61 le persone denunciate, tra cui affiliati ai clan dei Casamonica e degli Spada

06 Febbraio 2023

Reddito di cittadinanza, anche i Casamonica e gli Spada tra i "furbetti": truffa da oltre 430mila euro

Tra i "furbetti" del reddito di cittadinanza, anche affiliati ai Casamonica e agli Spada. Fonte: Il Secolo d'Italia

Dai 400 ai 900 euro mensili a testa per una frode di oltre 430mila euro: sono 61 le persone denunciate per aver incassato indebitamente l'assegno del reddito di cittadinanza, tra cui alcuni membri dei clan dei Casamonica e degli Spada, e accusate di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. É questo il bilancio della maxi indagine condotta dai carabinieri della compagnia Piazza Dante per mezzo di un controllo incrociato tra i dati dell'anagrafe, della motorizzazione e dell'Inps.

Reddito di cittadinanza, anche Casamonica e Spada tra i "furbetti"

Gli interessati, in particolare, avrebbero evitato di specificare la propria posizione giudiziaria, né avrebbero segnalato il possesso di beni mobili e immobili, soprattutto appartamenti e auto di lusso, non dichiarati legalmente; in alcuni casi, hanno finto di appartenere a nuclei familiari numerosi, in modo da riscuotere l'importo massimo erogabile, o approfittato di due codici fiscali diversi per incassare una cifra doppia rispetto al dovuto. Questo, per esempio, il caso di un individuo rom residente nel campo nomadi di via Salone, a Morena, in possesso di una duplice identità perché associata a due date di nascita non coincidenti, la prima in Bosnia e la seconda in Italia.
Diverso lo stratagemma di una famiglia di affiliati ai clan dei Casamonica e degli Spada, residente tra Morena e Anagnina: nonostante tutti vivessero nella stessa abitazione, ognuno aveva dichiarato di costituire un nucleo familiare autonomo. In cifre, si tratta di circa 7mila euro a testa ogni anno. 

Oltre 430mila euro di truffa ai danni dello Stato

Il timore delle forze dell'ordine è che si tratti di fenomeni tutt'altro che isolati. La procedura di richiesta del reddito di cittadinanza si basa infatti sull'inoltro di un'autocertificazione, cosa che preclude all'Inps di effettuare verifiche preventive circa lo stato della fedina penale dei richiedenti. I controlli, dunque, vengono condotti con mesi di ritardo, quando i compensi sono già stati erogati più volte. 
Al momento, dunque, la questione più urgente riguarda l'eventualità di recuperare il denaro incassato indebitamente.

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