05 Gennaio 2023
Madame, l'aspirante artista, è una di quelle brave a mettersi nei guai da sole. Prima millanta un vaccino anticovid mai fatto col quale partecipa impunemente a Sanremo. Poi, quando la faccenda emerge e la sua dottoressa di fiducia finisce in galera, si pente e in uno sconclusionato autodafé su Instagram annuncia di stare provvedendo, per il Covid e per tutti gli arretrati. A leggerla c'è da diventare matti: tra un “urlo interiore”, una convivenza con se stessa e lo scarico del barile sugli scriteriati genitori, che l'hanno cresciuta da inconsapevole preda di tutti i morbi del mondo, affiorano stralunati inviti di stampo piddino; fidiamoci della scienza, dei virologi buoni, dello stato che decide per il nostro bene. Un delirio, molto naif ma non del tutto innocente: questa ventenne spocchiosetta, qualche canzoncina da talent show e due sanremi di fila, il prossimo tra un mese, ha cura di mescolare tutto in un pentolone dove nessuna distinzione è possibile. Fare i vaccini infantili è senz'altro pratica raccomandabile, ma quest'ultimo non è un vaccino: è una pozione magica, come ammesso addirittura dalla numero 2 di Pfizer. E a farla rinsavire, per così dire, non è stata la caduta da cavallo di Saulo ma un più prosaico avviso di garanzia della magistratura. “Mentre ero in montagna”, le mocciosette viziate non perdono mai la loro pelle. In soldoni, questa faceva la ribelle, sfanculava i fan troppo insistenti (perché Madame ha i fan), si atteggiava a un ibrido fra Janis Joplin e Maria Callas; ha mentito circa una somministrazione in cui, per cultura familiare, non credeva e difatti aveva finto di farla; infine è riuscita, con una curiosa paternale, a dar degli idioti a tutti, dai genitori ai fan (perché Madame ha i fan) invitando a fidarsi di Pregliasco, candidato con Majorino.
Ciascuno può trarne le conseguenze che crede, io per esempio non mi fido neanche della riconversione, e se venisse fuori che questa si è sparata 4 dosi postume di fisiologica non mi stupirei. Ma qui non si parla di pregi supposti e ricadute certe delle pozioni, poi ciascuno si regola come vuole. Qui si vuol fermare un paio di punti. Il primo è che siamo pieni fin sopra i capelli di ragazzine e ragazzini prodigio del tutto sguarniti, incapaci di cavarsela, di muoversi nel mare del business, generazione BM, come BimbiMinkia, assai presunti genietti che finiscono per credere alle cazzate pubblicitarie che i giornali scrivono su di loro. Solo uno che ha un rapporto pessimo, o inesistente, con la realtà può esprimersi come questa Francesca Calearo da Vicenza, forma e contenuti. La fabbrica delle celebrità stagionali ne sforna a un soldo la dozzina e sono tutti ectoplasmi, questa per farsi strada ha scelto la strategia di Elly Schelin, ad ogni intervista ripete, scocciata, che le piacciono tutti, è una fluida, una non binaria, ma nessuno glielo chiede, è lei che punta su questa ossessione di cui poi incolpa gli altri, di cosa non si è capito. Zero tituli e zero logica, neanche la capacità, a vent'anni suonati, di capire che stai dicendo, di realizzare che certe cose è meglio non esprimerle. Ma lascia perdere, almeno. Perché come fai, santo cielo, a contraddirti in quel modo, incolpando i genitori, manco fossi sotto i khmer rossi, e pensare di essere compresa? Questi vivono in un loro microcosmo ombelicale, convinti che le trascurabili esistenze di apprendisti cantanti o quello che sia racchiudano ogni senso, siano rappresentative della totalità. “Perché sono così Madame”, parafrasando Nietzsche. Quegli altri, i Maneskin che non hanno un barlume di originalità, anche loro fluidi, rigurgitanti “traumi”, perfino le fidanzate morte di fama, copiano tutto, mutande, zatteroni, suoni, e alla fine, avendo saccheggiato l'impossibile, non gli resta che sfasciare gli strumenti in un patetico impeto vitalistico. Manichini dai mille fili, pupazzi parlati da altri: la loro propaganda è penosa, non escono mai dall'immaginario di regime: i “vaccini” a vita, il genderismo, la cancel culture, il woke, l'angoscia climatica, o del climaterio, la religione del disagio per qualsiasi faccenduola, quell'aspetto da ragazzotti sottratti al catasto che da una capricciosa botta di culo: sempre sul lamentoso, con quei braccini vittimisti, quelle barbette clochard, quel carisma da poveruomo, da poveradonna, tutto un balbettio esistenziale che li rende più simili a cavallucci marini che a star del pop. Ora, i paragoni valgono sempre quello che valgono, però come si fa a non considerare che alla loro età i Rolling Stones facevano Satisfaction, James Osterberg era già – nietzschianamente – chi doveva essere, cioè Iggy Pop, e questi stanno al guinzaglio, sì, ma per non perdersi l'osso del Festival?
L'altra considerazione ha a che vedere col pubblico, che poi in sé non esiste, è solo un modo per definire la massa, la folla cieca e suggestionata che sbava e sviene per un selfie. Chi scrive li ha osservati, sgomento, per anni, Sanremo dopo Sanremo, disperati ma feroci, capaci di restare aggrovigliati nel gelo anche 18 ore di fila, per ogni faccia possibilmente famosa urli e strepiti, senza distinguerli, senza avere idea di chi fossero. Nel caso della Madame – perché questo ormai è un caso - in molti l'avevano difesa, addirittura esaltata una volta uscita la sua prima piccola truffa: vai così, hai fatto bene, il sistema si combatte dall'interno, contro il regime ogni mezzo è lecito. Del tutto catafratti alla logica elementare per cui se tu fingi di fare qualcosa che il regime ti chiede, non lo combatti in nessun modo, al massimo lo inganni, ma a discapito di chi non può difendersi. Quindi, furbata miserella a parte, incoerenza a parte, mandi un pessimo esempio perché la gente ha creduto in quello che sostenevi di avere fatto – e in quello che dicevi. Di colpo, questo target di spasimanti della mocciosetta vicentina si trova sprezzato, quelli che dovrebbero comparla, consumarla in fama di idioti, ignoranti, cospiratori, cialtroni, in una sola parola, che tutto comprende anche se significa niente: novax.
Come reagiranno adesso? Troveranno ancora modo di difenderla, di sostenerla? Certo, i cretini non mancano mai, sul palco o davanti a un teatro in adorazione; ma l'impressione è che questa Madame abbia chiuso. Anche se la faranno vincere, anche se faranno di tutto per ripulirne l'immagine. Anche se proveranno a salvarla scomodando l'omofobia e tutte le fregnacce del conformismo di sinistra che c'entrano niente. Ma a questo punto sono pistole scariche. Non c'è un odiatore più odioso di uno adoratore quando si sente tradito, a maggior ragione se gli innamorati sono costretti a misurarsi con la loro stessa dabbenaggine; e qui diremmo che la giovane Madame li abbia presi tutti per il culo non una, non due, ma almeno tre volte. Se poi bastano. Ma non significa niente, lo stridore sui vetri si sente fin qui, non c'è nessun divieto di precisare o di dettagliare: la sua dottoressa, arrestata, è accusata di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici e peculato, per lei l'ipotesi è di falso ideologico. Cara Madame la marchesa, non si fa overdose solo di pozioni o di spocchia, anche di paraculaggine.
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