11 Settembre 2022
Il Circolo canottieri Aniene di Roma è stato fondato nel 1892. Ha una storia secolare. E sino a poco tempo fa aveva una caratteristica particolare: l’ingresso era vietato alle donne. Lo scorso 4 aprile, il presidente del Coni e del circolo capitolino, Giovanni Malagò, ha convocato un’assemblea che ha deliberato che anche le donne si possono iscrivere. Ai vecchi soci, però, il nuovo provvedimento non va giù. Uno di loro, un architetto di 82 anni, si è rivolto al tribunale civile per cancellarla. E per tornare all’accesso riservato ai soli maschi.
L’uomo, nel ricorso, ha presentato eccezioni formali e sostanziali: “L’assemblea”, si legge nel documento pubblicato da Repubblica Roma, “si è svolta il 4 aprile presso la sede del Circolo come risulta dal verbale, che indica l’intervento personale di 397 associati, portatori di novantanove deleghe”. Secondo l’architetto il luogo non era adatto a deliberare. “I locali erano inidonei sia al chiuso sia all’aperto per prevenire la diffusione del Covid, per la manifestazione di voto dei partecipanti. Il presidente ha invitato i soci a rialzare le mani e a richiamare l’attenzione anche di quanto stava avvenendo nella sala adiacente e negli spazi esterni. L’assemblea si è tenuta in un clima di spaccatura tra i soci e in un contesto confusionario registrato soprattutto al momento della votazione”.
Il ricorso è stato presentato lo scorso 1 agosto. E chiede al giudice di sospendere “la deliberazione sussistendo gravi motivi”. Nonostante l’indignazione dell'architetto, il giudice Daniela Gaetano non ha ritenuto che ci fossero gli estremi per annullare l’assemblea. Nel merito perché, come tra l’altro ha scritto lo stesso Circolo nella memoria che è stato costretto a presentare, quello di aprire alle donne è un dovere costituzionale. E poi, nella forma, l’assemblea è stata convocata correttamente, tanto che lo stesso architetto ha potuto partecipare. Nel frattempo, però, un vecchio socio del circolo, parlando del ricorso, ha commentato: “Facciamo una scommessa: qui una donna non la vedremo mai…”.
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