05 Febbraio 2022
Circolo Canottieri Aniene di Roma (fonte Twitter @rep_roma)
Il caso lo ha fatto scoppiare il quotidiano La Repubblica quando a inizio settimana ha puntato il dito contro il circolo Canottieri Aniene di Roma e il suo statuto, che vieta alle donne di diventare socie. Il circolo, fondato nel 1892, è un punto di riferimento nazionale per il canottaggio e lo sport in genere. Fra i soci si contano anche imprenditori di spicco come Benetton, Tronchetti Provera, Caltagirone e Montezemolo. La Repubblica ha suscitato un polverone di proporzioni tali da farlo arrivare anche in Parlamento. Nel corso di un'interrogazione parlamentare al premier Mario Draghi e alla ministra per le Pari Opportunità Elena Bonetti si è chiesto a questi ultimi di adottare iniziative urgenti "per promuovere le pari opportunità in tutti i circoli affiliati alle Federazioni sportive nazionali".
Sul caso è intervenuta la campionessa di nuoto Federica Pellegrini, invitando le firmatarie dell'interrogazione a "non guardare il pelo nell'uovo". Aggiungendo che "non è vero che è vietato alle donne. Per meriti sportivi o per meriti speciali una donna può entrare". E infatti la Pellegrini è una delle cinque socie onorarie del circolo, assieme a Simona Quadarella, Josefa Idem, Caterina Banti e Flavia Pennetta. Il caso è parte di una più grande ondata d'indignazione globale contro i "circoli per gentiluomini" lanciata dal quotidiano inglese The Guardian. È proprio in Inghilterra che tale tradizione ha origine e ha avuto diffusione in tutto il mondo. Il punto, si sottolinea in queste ore, è che certi circoli, in Italia, godono di finanziamenti pubblici. "Non può esistere alcuna barriera tra generi per potersi associare ed è molto grave che le donne, messe nei ruoli apicali proprio nell'era Malagò, non abbiano il coraggio di dirlo", sottolinea Luisa Rizzitelli, Presidente Assist (Associazione Nazionale Atlete).
La campionessa di nuoto non è sola in quella che potrebbe essere definita una risposta "realista" alla polemica di questi giorni. Luciana Marcellini, prima donna a diventare socia onoraria nel 1962, ha commentato: "Quella è casa mia, sono tutti molto carini e le donne possono entrare qui ad allenarsi, a pranzo, ci sono mogli, figlie, nipoti, frequentatrici degli impianti. Il resto è storia ed è difficile da cambiare". Accettare la tradizione o evolvere, questo rimane il punto focale. La cestista, anche influencer, modella e personaggio televisivo, Valentina Vignali non ha dubbi in tal senso: "Quello dell'Aniene è uno statuto patriarcale, pesantone, medievale, antico". E ancora: "Dobbiamo evolverci verso la parità e l'inclusione, ma di tutti: mica ci sono solo uomini e donne". Infine, a proposito della Pellegrini: "Non so se sono cose dette di fretta, senza pensarci troppo, ma sono delusa dalle sue parole. Da una delle rappresentanti dello sport femminile nel mondo mi aspettavo più sensibilità".
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