07 Giugno 2022
Terrorismo (fonte twitter @BabboleoNews)
Gli agenti della Digos e del Servizio centrale Antiterrorismo, coordinati dalla procura di Genova hanno scoperto una cellula terroristica nel capoluogo ligure che ha comportato 14 arresti. Il gruppo di giovani pachistani che architettati in diversi Paesi europei era legato al Gruppo Gabar. Ed aveva contatti diretti con Hassan Zaher Mahmood responsabile del secondo attacco alla sede di Charlie Hebdo il 25 settembre 2020.
Zaher Hassan Mahmoud, 25enne nato in Pakistan aveva ferito gravemente due giornalisti con una mannaia davanti alla vecchia sede del giornale Charlie Hebdo. Il tribunale di Genova grazie ad una indagine della Direzione distrettuale antiterrorismo di Genova insieme ad altri enti anti terrorismo ha emesso un'ordinanza di custodia cautelare in carcere per 14 persone di cui la maggior parte di nazionalità pachistana.
Queste persone stavano progettando attentati in tutte le zone d'Europa ed il reato contestato è associazione con finalità di terrorismo internazionale. Non è stato facile risalire ai terroristi dato che per mesi si è vagliata ogni ipotesi seguite da intercettazioni, pedinamenti e appostamenti. Tra l'altro la maggior parte di loro si spostava in continuazione: dall'Emilia Romagna alla Spagna per finire in Francia. Uno di loro viveva in provincia di Chiavari, questa la ragione per cui l'inchiesta è a Genova.
Per dire la verità, le indagini in Francia erano partite subito dopo l’attentato. È di quasi due anni fa l'aggressione da parte di Hassan Mahmoud che si era presentato davanti alla vecchia sede di Charlie Hebdo dopo quest'ultima era stata teatro cinque anni prima dell'uccisione da parte di Al Qaeda di dodici persone più undici feriti. Il 27enne ferì gravemente due persone a colpi di mannaia. Due giornalisti dell’agenzia "Première ligne".
L'uomo si era giustificato dicendo che la rivista aveva ripubblicato le vignette su Maometto che tanto avevano fatto infuriare i terroristi. Peccato però che avesse sbagliato strada. Quella era la via della vecchia sede di Charlie Hebdo, e non quella nuova in luogo segreto e sorvegliato.
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