25 Marzo 2022
Quando cambia l'ora legale 2022? Come ogni anno, si sa, con l'arrivo della bella stagione ogni ora di sole è importante. Scopriamo insieme se si dorme di più o di meno e perché potrebbe essere l'ultima volta che cambieremo la posizione delle lancette. Ricordiamoci però che i dispositivi digitali come smartphone, smartwatch, pc, tablet e console si aggiorneranno in maniera automatica senza bisogno di un intervento esterno, mentre i vecchi orologi e tutti i dispositivi analogici dovranno essere cambiati in maniera manuale.
In Italia cambia l'ora. Succederà tra la notte di sabato 26 marzo e la mattina di domenica 27 marzo 2022. Diremo così addio all'ora solare. Sposteremo quindi le lancette in avanti di un'ora dalle 2.00 alle 3.00 della notte. L'ora legale resterà in vigore fino all'ultimo weekend di ottobre e torneremo all'ora solare tra sabato 29 e domenica 30 ottobre. Sembra una scocciatura, ma il perché si spostano le lancette è piuttosto semplice. Il motivo è sostanzialmente quello di sfruttare di più la luce e il calore del sole, e quindi consumare meno energia, ottenendo un notevole risparmio energetico.
Ma quindi, cosa cambierà per noi di preciso? Nell'immediato sarà una scocciatura. Infatti il cambio dell'orario e il ritorno all'ora legale ci toglierà un'ora di sogno. Dormiremo di meno nell'immediato, ma gli effetti a lungo termine saranno più soddisfacenti. Consentirà infatti di sfruttare più ore di sole con l'arrivo della bella stagione.
Iniziamo con una precisazione: non si sa di sicuro se questa sarà l'ultima volta in cui cambieremo l'ora legale. La discussione sulla sua possibile abolizione va avanti dal 2018. L'Italia, come anche altri Paesi, non vogliono rinunciare ai guadagni in termini economici e in termini di tempo. A promuovere la discussione per non cambiare più l'ora sono stati i Paesi del nord come Finlandia, Lituania, Svezia ed Estonia che per la vicinanza al Polo non possono usufruire del maggior numero di ore di sole. Per spiegarlo semplicemente con un numero, grazie all’ora legale, solo in Italia, in 6 anni sono stati risparmiati ben 6 miliardi di Kilowatt/h, pari a al fabbisogno annuo medio di circa 1 milione di famiglie italiane: tradotto, significa un risparmio di circa 900 milioni di euro.
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