04 Marzo 2022
Cacciabombardiere (fonte: wikipedia/cacciambombardiere)
L'Ucraina ha più volte chiesto alla Nato, l'apparato militare delle Nazioni Unite, di applicare una no-fly zone sui propri cieli. Netto il rifiuto degli Stati Uniti: "Rischierebbe di causare una guerra immediata e diretta contro la Russia", hanno fatto sapere dalla Casa Bianca. Analoghe dichiarazioni sono state fatte anche dai più importanti politici europei, che in massa hanno giudicato "eccessiva" la possibile applicazione di questa misura. Ma perché? Nei fatti di cosa si parla quando si parla di no-fly zone?
La No-fly zone, tradotta in italiano come "area (o zona) d'interdizione al volo", è una particolare misura prevista dall'ordinamento giuridico internazionale. Si applica, come intuibile, per vietare il passaggio di aerei, siano essi civili o militari, sopra i cieli di una specifica area. Nel corso di uno scenario bellico, la sua istituzione è utile per impedire alle forze aeree di un determinato paese di compiere raid e bombardamenti, come quelli che tempestano l'Ucraina in queste ore. Questo il motivo per cui il Presidente Zelensky ha formalmente dichiarato come per l'Ucraina fosse "importante" introdurla.
Immediato il rifiuto collettivo della Nato e degli Stati Uniti. "Troppo rischiosa", il commento della Casa Bianca, condiviso all'unanimità da tutti i partner occidentali. Il problema alla base della sua istituzione è, infatti, molto semplice: una tale misura andrebbe fatta rispettare. Più facile a dirsi che a farsi. Qualora un aereo - o più aerei russi - infrangessero la norma, bisognerebbe avere la forza di decidere un intervento militare nei loro confronti. Va da sé che il loro abbattimento provocherebbe un'escalation che difficilmente si potrebbe contenere. In altre parole si arriverebbe allo scontro Nato-Russia. Con conseguenti scenari apocalittici da terza guerra mondiale. Questo è uno dei motivi per cui la misura, spesso equiparata a un vero e proprio atto di guerra, trova pochi precedenti nella storia. La prima in assoluto in ordine di tempo venne istituita dagli Stati Uniti e dai suoi partner occidentali durante la prima guerra del Golfo nel 1990 in Iraq.
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