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Antonella Viola sotto scorta: minacciata di morte dai No vax con un proiettile

L'immunologa Antonella Viola: "Non posso dire che i bambini non sono da vaccinare. Sarebbe come volere il loro male, metterei a rischio le loro vite e questo per me è inaccettabile"

06 Gennaio 2022

Antonella Viola sotto scorta: minacciata di morte dai No vax con un proiettile

Antonella Viola (fonte: Facebook @antonellaviola)

L’immunologa Antonella Viola finisce sotto scorta, dopo aver ricevuto due giorni fa nel suo studio di Padova una lettera minatoria con un proiettile dai No vax.

Ad affermarlo la stessa scienziata che su La Stampa commenta l’introduzione dell’obbligo di vaccinazione per gli over 50: «Il clima d’odio e violenza che queste persone che si definiscono No vax tentano di generare. Nel loro delirio complottista – continua Viola – i No vax hanno scelto noi scienziati come nemici, bersagli della loro rabbia inutile». Le minacce per la direttrice dell’Istituto di ricerca pediatrica di Padova riguardano il suo impegno nella campagna di sensibilizzazione ai vaccini anti Covid per i bambini: «Mi si chiede di dichiarare pubblicamente che i bambini non devono essere vaccinati – spiega l’immunologa – Ecco a cosa siamo arrivati! E questo anche grazie a quella parte della politica che strizza l’occhio a chi grida “giù le mani dai bambini” o stupidaggini di questo tipo».

Antonella Viola e la sua famiglia minacciati di morte dai No vax

Nella lettera minatoria ci sono minacce anche alla famiglia della scienziata, che aggiunge: «se non cambia le sue interviste dicendo che i bambini non vanno vaccinati saremo ben lieti di colpire». Secondo il testo riportato dal Corriere della Sera, nella lettera c’è la scritta tutta in maiuscolo: «I bambini non si toccano», seguita dalle minacce che avrebbero fatto scattare la protezione: «Tranquilla, non morirà nessuno ma due pallottole calibro 22 nella pancia e nelle ginocchia non uccidono, fanno solo un gran male». E poi la conclusione da apprendisti terroristi: «Non seguiranno altri comunicati».

Minacce che di certo non fanno cambiare di una virgola la posizione della scienziata: «Se avessi davanti l’autore o l’autrice della lettera anonima, gli direi che lo farò ancora perché non posso dire che i bambini non sono da vaccinare. Sarebbe come volere il loro male, metterei a rischio le loro vite e questo per me è inaccettabile».

 

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