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Benedetto Croce «Il Giornale d'Italia» (10 agosto 1943)

I 120 anni del Giornale d’Italia, segnati da coerenza, passione e serietà

Fondato nel 1901, anno speciale di un’Italia che voleva crescere

18 Novembre 2021

Quando il Giornale d'Italia inventò la Terza Pagina

La prima storica Terza Pagina, apparsa sul «Giornale d'Italia» l'11 dicembre 1901.

120 anni fa nel 1901 veniva fondato, da Sidney Sonnino e Antonio Salandra, il Giornale d’Italia. Sidney Costantino Sonnino  è stato un politico italiano nato in una famiglia con il padre di origini ebraiche e la madre inglese. Ministro delle Finanze e Ministro del Tesoro del Regno d’Italia dal 1893 al 1896. Uno dei pochi politici italiani che puo’ vantare di aver riportato in pareggio il bilancio dello Stato. Di lui si ricorda anche la forte opposizione alla dispendiosa politica aggressiva di Francesco Crispi in Etiopia. Antonio Salandra è stato anch’esso un uomo politico nato a Troia nel 1853 da una ricca famiglia. Presidente del Consiglio (1914), su posizioni conservatrici, allo scoppio della Prima guerra mondiale passò da neutralismo a interventismo e promosse i negoziati segreti preliminari al patto di Londra. Dimessosi (1915) per l'opposizione dei neutralisti, fu riconfermato al governo (fino al 1916). Primo direttore del Giornale d’Italia, voce liberale indipendente a sostegno dell’economia e dell’industria, fu Alberto Bergamini “rubato” al Corriere della Sera. Ed era perfetto il momento di sostenere l’economia e il sistema industriale di un’Italia che aveva nel suo DNA tanta voglia di crescere.

E il 1901 di questo fermento ne è stato portatore. Non è stato un anno banale, passato inosservato. Al contrario il 1901 è stato un anno particolare e da ricordare. Noi  italiani, censiti per la prima volta, eravamo 33 milioni di cui il 50% circa(16 milioni) tutti impiegati. Molti, oltre mezzo milione, avevano cominciato ad avere la voglia di emigrare per cercare fortuna in America mentre tanti altri, il 36%, avevano già una famiglia stabile. C’era speranza ed adrenalina e voglia di scoprire nuovi divertimenti. Non è un caso che proprio in quell’anno sia partito il primo Giro Automobilistico d’Italia.

Un anno che ha visto la nascita, a livello internazionale e nazionale, di personaggi famosi e indimenticabili in campi diversi, come Louis Armstrong, Walt Disney, Antonio Fermi e Vittorio De Sica. E pure la scomparsa di artisti del valore del postimpressionista Henry Lautrec e dell’inarrivabile Giuseppe Verdi.

E da quest’anno particolare il “Giornale d’Italia” è continuato a crescere e soprattutto a mantenere il suo tesoro fatto di coerenza e intransigenza. Ed ora, in questo difficile periodo storico, connotato non solo da una drammatica pandemia da Coronavirus, ma da un’incredibile rivoluzione digitale che ha trasformato di 360 gradi  il mondo della comunicazione, anche il “Giornale d’Italia” si è messo al passo. E lo ha fatto con una veste digitale efficace e di alto profilo per continuare, almeno altri 120 anni, a dire la verità con serietà, passione e coerenza.   

di Artiglio

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